Bonus matrimoni, fino a 25 mila euro per gli sposi: come funziona e chi può ottenerlo


Per risollevare il settore del wedding, il Governo ha deciso di lanciare il cosiddetto ‘bonus matrimoni’, previsto dal Dl Sostegni, proponendo incentivi economici sia per le aziende che per gli sposi, fino al 2023.

Bonus matrimoni per aziende e sposi

La misura introduce contributi a fondo perduto per gli operatori del settore della ristorazione collettiva o del wedding. Possono beneficiarne i residenti italiani in possesso di partita Iva e che svolgano attività di impresa, arte o professione oppure producano reddito agrario.

L’entità del contributo, per tali categorie, ammonta al 30% della differenza tra il calo del fatturato annuale tra il 2020 e il 2019. Per chi, invece, ha avviato la propria attività dal 2019 in poi la somma dell’incentivo è di 5 mila euro. Gli operatori del settore potranno richiedere il beneficio compilando un’autocertificazione, dimostrando di aver subito un calo del fatturato ed apponendo il codice ATECO di appartenenza.

La misura coinvolge non solo le attività economiche ma anche le stesse coppie che decideranno di convolare a nozze entro il 2023. I futuri sposi, infatti, potranno beneficiare di una detrazione del 25% sulle spese totali affrontate per la cerimonia, fino ad ottenere un risparmio massimo di 25 mila euro. Il contribuito viene erogato sotto forma di detrazione fiscale, divisa in cinque quote annuali di pari importo, in fase di dichiarazione di redditi.

Tra le uscite coperte dall’incentivo sono comprese quasi la totalità dei servizi: dalla ristorazione all’affitto della location, dagli abiti nunziali al trucco e all’acconciatura, fino alle spese sostenute per ingaggiare un wedding planner, un fioraio o un fotografo. Un modo per dare sollievo all’intero comparto, messo a dura prova dall’avvento del covid e ripartito dopo oltre un anno di fermo.


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