Prof arrestata, dagli audio choc al racconto di un bimbo: “Film porno, lei e il marito nudi”
Gen 20, 2025 - Veronica Ronza
Professoressa arrestata a Castellammare - Le Iene
Spunta la testimonianza di un bambino e ulteriori audio sul caso della professoressa di sostegno in servizio presso una scuola di Castellammare di Stabia, arrestata pochi giorni fa con l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti ai danni dei suoi studenti. A raccogliere nuovi elementi sulla vicenda che ha sconvolto l’intero Napoletano, è stato Giulio Golia, attraverso un servizio mandato in onda a Le Iene.
Professoressa arrestata a Castellammare: audio e testimonianze
L’insegnante, assunta per fornire sostegno ad uno studente della scuola, pare preferisse lavorare sostenendo lezioni di gruppo, facendo in modo che anche altri bambini potessero unirsi a lei prendendo parte alle ripetizioni. Un metodo che, a detta delle mamme, avrebbe dato anche i suoi frutti inizialmente.
“Mio figlio a livello intellettivo è un bambino come tutti gli altri, ha bisogno di un sostegno per i troppi ricoveri, quindi per le tante assenze si trovava un po’ indietro rispetto ai suoi amici. Lei arriva e sembrava che andasse tutto bene. Anzi, lui aveva acquistavo anche sicurezza, prendeva ottimi voti, quindi io ci tenevo tanto a questa persona. Ho fatto una guerra per riconfermarla per il nuovo anno scolastico e ci sono riuscita” – ha raccontato una mamma.
“Mio figlio ha disturbi dell’apprendimento, allora anche a me faceva piacere che questa professoressa gli desse una mano. Una volta mi ha raccontato che con lei aveva ripetuto scienze, il professore lo aveva interrogato e aveva preso un bel voto” – ha confermato un’altra mamma.
Poco dopo, però, le cose sarebbero cambiate. Uno dei bambini, stando alla versione della mamma, sarebbe “diventato sempre più cupo” pregandola di dire alla professoressa che non voleva più uscire dalla classe con lei, un’altra studentessa si sarebbe mostrata sempre più aggressiva con i genitori e altri avrebbero smesso di parlare delle loro attività scolastiche.
Parla una delle vittime
A raccontare nei dettagli ciò che succedeva nella “saletta” – l’aula riservata dove l’insegnante riuniva i bambini – è stato un bambino di 11 anni, intervistato da Golia: “Andavamo in questa saletta, all’inizio parlavamo di fidanzamenti, primi baci e relazioni poi abbiamo visto anche cose sporche, film porno. Ci ha fatto vedere anche dei filmini porno suoi, era nuda, si vedeva lei che si toccava i capezzoli. Nel secondo lei era ‘a pecora’. Ci ha fatto vedere anche una foto di suo marito, era nudo, io sono rimasto sconvolto”.
“Avevo paura e anche vergogna di dirlo ai miei genitori. Una volta lei stava iniziando a toccarmi, mi aveva messo una mano nell’inguine, io sono scappato, avevo paura, non sapevo che cosa fare. Ci faceva minacce di bocciarci, di mandarci al carcere minorile, diceva di avere un marito carabiniere”.
Ancor più grave sarebbe l’episodio raccontato dalla madre di un altro ragazzino: “Un giorno a mio figlio ha abbassato i pantaloni e gli ha praticato un rapporto orale. Mi ha detto che è successo una sola volta. Non penso che mio figlio sapesse cosa fosse un rapporto orale a 11 anni, quasi 11 anni. In casa non parliamo di tante cose, se vedevamo qualche scena di un film cambiavamo canale per non fargli vedere. Invece lei gli faceva lezioni a scuola di tutte queste cose”.
La situazione sarebbe precipitata proprio quando questo studente sarebbe stato colto in bagno a fumare con una compagna: “Lei è stata gelosa nel vedere mio figlio e l’altra bambina nel bagno insieme. Da lì poi è partita la sospensione”.
Sospensione che avrebbe spinto il bambino a raccontare tutto ad un professore che, però, non gli avrebbe creduto, pensando fosse una banale ripicca. All’inizio, del resto, neanche le mamme riuscivano a crederci, fino a quando i bambini hanno fatto leggere ed ascoltare loro messaggi di testo e audio inviati dalla professoressa in questione nella chat di gruppo.
Messaggi e audio choc dell’insegnante
“Ma tu quando provvedi ai ca**i tuoi? Cioè, nel senso, quando scendi a prenderti la banana?” – si legge in uno dei messaggi inviati a una bambina. Ancor più gravi gli audio recuperati, che una mamma si rifiuta di replicare spiegando “quando li ho ascoltati ho vomitato tutta la notte”.
In uno di questi riassumeva alla classe, e in particolare agli assenti del giorno, ciò che era successo nella saletta: “Ieri abbiamo parlato del fatto che a voi si inizia a vedere il capezzolo. Ho detto che alle donne piace toccare, leccare, ‘ste cose qua. XXX si è vergognato, gli fa schifo, invece YYY diceva che è bello”.
“A YYY si è fatto il ca**o duro e a XXX ho detto ‘secondo me sei diventato ri*****ne, non mi sembri normale’. Poi ZZZ diceva ‘professoressa ma come fa? Mimatelo’ e abbiamo iniziato a giocare su queste cose qua”.
Si sente poi l’insegnante descrivere il suo rapporto con un alunno: “Io con XXX ho un rapporto molto particolare. Sembriamo una coppia, abbiamo un rapporto molto affiatato. Ci scanniamo però siamo molto molto uniti, tanto”.
Subito dopo le rivelazioni si sarebbe difesa dicendo che i bambini le avrebbero hackerato il profilo, definendoli “diabolici”, inviando loro nel frattempo minacce di bocciatura e arresti. Le indagini non sono ancora concluse, la giustizia deve ancora fare chiarezza sul caso ma pare che le forze dell’ordine abbiano creduto fin dal primo momento alla versione delle mamme e dei bambini.