Parco dei quartieri spagnoli: 60 bambini costretti a giocare in strada per carenza di personale

Foto di Stefano Colasurdo


Napoli– Il parco dei quartieri spagnoli rimarrà chiuso nelle ore pomeridiane. Abbandonati al loro destino 60 bambini che facevano di quel luogo la loro valvola di sfogo.

Incredibile quello che è successo all’ex ospedale militare. A pochi giorni dall’accordo con lo Spartak San Gennaro, squadra dilettantistica che avrebbe dovuto allenarsi al campetto del parco, viene comunicata la chiusura nelle ore pomeridiane.

Il parco ospita infatti un campetto da calcio che può essere usufruito dai ragazzi di tutte le associazioni che operano sul territorio. Da questo settembre avrebbero dovuto allenarsi anche i ragazzi dello Spartak al parco dei quartieri spagnoli. Ma tutto questo non sarà possibile. Dal 1 settembre infatti a causa della carenza di personale, sono solo 3 gli operatori comunali, il parco non può reggere certi ritmi. Prima dell’estate lavoravano 4 dipendenti. Mancando uno si impossibilita il tutto. Dipendenti che tra l’altro sostenevano il parco con tutte le proprie forze.

La questione è davvero molto spinosa perché questi ragazzi e questi bambini non hanno nessun altro posto dove tirare calci al pallone. Una zona difficile necessita di questi spazi per dare la possibilità ai giovani di non abbandonarsi per le strade costretti a fare altro.

Nei giorni scorsi ci sono state molte lamentele sul fatto che dei ragazzi usassero la Galleria Umberto I come loro campo da gioco. Ma questi ragazzi non hanno alternative. Sono completamente abbandonati dal Comune e dallo Stato. Bisogna intervenire, e farlo alla svelta, prima che il rapporto con la città si rovini del tutto. Il pericolo infatti è molto grande, se si vuole lottare contro la malavita bisogna partire da qui. Bisogna partire dalla radice e dare degli spazi che possano occupare la vita dei giovani. In questo modo il Comune non fa altro che alimentare il fenomeno criminale.

Queste le parole di Ester Sesso, presidente dello Spartak San Gennaro: “Oggi per protesta siamo entrati con un piccolo blitz  ma venerdì avremo lo stesso problema. I bambini dove giocheranno?Ci hanno preso solo in giro perché i bambini la mattina vanno a scuola, dopo la scuola dovranno studiare e prima delle 16.30 per loro è impossibile iniziare ad allenarsi. Abbiamo proposto di prendercene carico noi, di fare volontariato e tenere il parco aperto il pomeriggio per dare modo ai bambini di giocare e aggregarsi e non ce li hanno permesso. Abbiamo chiesto di mandare altri operatori, o almeno di cambiare turni ai custodi ma nulla“.


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