Cappella Sansevero: Marco D’Amore racconta la magia del Cristo Velato


Dal racconto dell’odio a quello della bellezza. Marco D’Amore dopo il successo di Gomorra- La Serie e l’imminente uscita nelle sale dei cinema di Perez con Luca Zingaretti, cambia decisamente tono rivelandosi attore multiforme. La cornice è senza dubbio quella giusta per questo salto, la Cappella Sansevero con il suo Cristo Velato e tutta la sua magia.

LA PRESENTAZIONE – In occasione della presentazione del libro edito da Alos “Però qualcosa chiama – poema del Cristo velato di Valerio Grutt, martedì 7 ottobre 2014 alle ore 18,30 presso il museo Cappella Sansevero, condotta dalla giornalista Armida Parisi, sarà proprio l’attore pluripremiato a raccontare il Cristo Velato con le parole dell’autore.

IL POEMA – Il Cristo velato non è un Cristo morto, è forse l’unica opera che ritrae il Cristo nel primo attimo della resurrezione. È un’affermazione, un’intuizione alchemica: la vita eterna. Questo Cristo non è solo il Cristo cattolico, non è esclusivamente Gesù ma l’energia di quell’amore assoluto, la forza di tutti i maestri risorti. È un Cristo di strada, vivo da sempre e per sempre. Però qualcosa chiama è un’opera laica sui dubbi esistenziali dell’uomo, sul rapporto dell’uomo con il divino dentro e fuori di lui.

ESTRATTO – Dall’Introduzione al libro di Beatrice Cecaro:

E’ il potente battito del riconoscimento che Valerio Grutt descrive in queste pagine mentre si appresta a tradurre l’enigmatico testamento di pietra che il Principe di Sansevero ha lasciato a chi ha occhi per guardare e orecchie per ascoltare”.


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