Napoli. A Chiaia apre il primo negozio cinese: insorgono i commercianti


Nel quartiere Chiaia, appartenente alla 1° municipalità partenopea, i commercianti non hanno reagito per niente bene all’apertura del primo negozio cinese nel loro quartiere.

“È il segnale di un declino inarrestabile. I negozi storici chiudono senza avere nessuna tutela, nel silenzio di tutti e arrivano i cinesi a squalificare il quartierequeste le dichiarazioni di un commerciante di zona rilasciate a La Repubblica di Napoli.

Ormai padroni di Gianturco, si estendono a macchia d’olio nel capoluogo di regione campano. Ricordiamo la solidarietà dei cinesi napoletani, appartenenti ai commercianti di Gianturco, nei confronti delle persone colpite dal terremoto nel centro Italia.

I commercianti del quartiere Chiaia si lamentano dello stato delle cose, dicendo che l’apertura dei cinesi è dovuta alla mancanza di liquidità partenopea.

Questi rammentano i bei tempi e denunciano le troppe tasse da pagare e un affitto oneroso. Da segnalare le dichiarazioni, a La Repubblica, di Salvatore Senese ex titolare di una fioreria storica di Chiaia e presidente centro commerciale Chiaia, che afferma:

“Se aprono loro qui vuol dire che i nostri negozi vanno male. […] ho chiuso dopo 3 generazioni perché avevo tasse onerose, affitto altissimo, alla fine non ce l’ho fatta più.”

I negozianti denunciano lo stato delle cose evidenziando come non siano tutelati e mettendo in risalto la scarsa qualità degli oggetti venduti dal concorrente estero. Intanto, alcuni mesi fa, con un blitz della polizia municipale sono stati sequestrati quintali di prodotti contraffatti.


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