Caso Cantone, il Tribunale di Napoli Nord condanna Facebook: i video andavano rimossi


Il Tribunale di Napoli Nord ha parzialmente condannato Facebook Ireland, che intendeva rigettare ogni accusa: i video, le pagine e ogni elemento idoneo a identificare Tiziana Cantone andavano rimossi.

Una volta segnalati i contenuti illeciti, infatti, secondo i giudici Facebook aveva l’obbligo di rimuoverli perché è tenuto a effettuare un controllo preciso su ciò che gli utenti hanno postato – qualora un altro utente lo segnali – senza attendere che la cancellazione venga imposta dal Garante della Privacy o da un atto amministrativo o giudiziario. Le tesi di Facebook sono state invece accolte nella parte in cui affermava che non è tenuto a effettuare controlli preventivi.

Si tratta, a ben vedere, di un provvedimento estremamente importante perché introduce un onere preciso per Facebook, estensibile anche agli altri social networks, e che molti utenti in realtà si aspettavano da tempo. Capita molto spesso, infatti, che nonostante numerose e – a nostro avviso – giuste segnalazioni l’hosting provider non proceda ad eliminare i contenuti in questione anche se illeciti.

Un esempio che riguarda da vicino i Napoletani è costituito da tutte quelle pagine chiaramente di matrice razzista antipartenopea, che insultano pesantemente milioni di persone arrivando, talvolta, ad augurarne la morte.


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