Donatella Rettore: “Volevo nascere a Napoli. Dovrebbe essere la capitale d’Europa”


Donatella Rettore, celebre cantautrice veneta, reduce dal successo dell’ultimo tormentone “Chimica” che l’ha vista duettare con Ditonellapiaga, ha parlato del suo legame viscerale con la città di Napoli, nel corso di un’intervista rilasciata a Il Corriere del Mezzogiorno.

Donatella Rettore: “Dovevo nascere a Napoli”

“Io dovevo nascere a Napoli. All’estero mi sarebbe piaciuto nascere in Brasile o in Portogallo, ma in Italia solo a Napoli, per la precisione nel quartiere Sanità, nel cuore della città che per me è la musica italiana. La poesia, l’umanità, la gioia: qui c’è il meglio e gli artisti sono rispettati” – ha raccontato al giornalista Giuliano Delli Paoli.

L’artista prosegue, poi, il suo inno alla città partenopea sostenendone la supremazia a livello europeo: “Tempo fa scrissi ‘Addio mia bella Napoli’, una canzone spesso boicottata. Fu scritta perché secondo me Napoli sarebbe dovuta diventare la capitale d’Europa, e non Bruxelles. Per cultura, letteratura, teatro e anche politicamente parlando, Napoli incarna la metropoli autentica”.

“Se l’Italia avesse una forma geometrica regolare, Napoli per me sarebbe il suo centro naturale. Una città a cui in fondo non manca nulla. Poi Bruxelles è triste e nebbiosa mentre a Napoli c’è il sole” – ha continuato.

L’amore per la città è lo stesso che nutre per la lingua napoletana: “Ci provo sempre ma si sente troppo che sono del Nord e questa per me è una tragedia. Peraltro mi ha precluso di cantare canzoni meravigliose. Vorrei tanto cantare in napoletano ma ho paura di rovinare tutto con il mio accento”.

 


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