Paura nel Napoletano, picchia l’ex compagna davanti al parco giochi: c’era la figlia di 3 anni
Mag 30, 2025 - Veronica Ronza
Carabinieri. Immagine di repertorio
Ancora un caso di violenza segnalato nel Napoletano ai danni di una donna che sarebbe stata aggredita dall’ex compagno, nel parcheggio di un parco giochi a Pollena Trocchia, sotto gli occhi terrorizzati della loro figlia di soli 3 anni.
Violenza a Pollena Trocchia: donna aggredita dall’ex compagno
Durante una pattuglia nel Comune di Pollena Trocchia, i militari hanno notato una scena insolita in un parcheggio di un parco giochi della zona. Un uomo, in piedi all’esterno di un’auto, aveva il busto all’interno dell’abitacolo, dove si trovavano una donna e una bambina, nonché sua ex compagna e sua figlia di 3 anni.
Alla vista dell’auto dei carabinieri, la vittima ha iniziato a suonare ripetutamente il clacson per attirare l’attenzione dei carabinieri. I militari, avendo colto il segnale, sono intervenuti immediatamente, bloccando l’uomo prima che potesse scappare. Si tratta di un 34enne poi arrestato per atti persecutori aggravati ai danni della sua ex compagna.
La donna alla guida, visibilmente scossa, ha raccontato di essere stata aggredita dall’ex compagno, che in passato l’aveva già minacciata e molestata. Quel giorno l’uomo avrebbe cercato di forzare l’ingresso nell’auto, bloccandole le mani e strattonandola davanti alla figlia di tre anni.
Accompagnata in caserma, la vittima ha raccontato nel dettaglio tutte le minacce, i comportamenti ossessivi e intimidatori subiti nel corso del tempo, oltre alla forte paura che da tempo stava condizionando le sue giornate e la sua vita. Ha spiegato di aver modificato addirittura le sue abitudini per evitare di incontrare l’uomo che più volte avrebbe cercato di riavvicinarsi con la scusa della figlia, tentando anche contatti fisici non voluti e esercitando pressioni psicologiche. L’uomo è stato arrestato e si trova ora in carcere in attesa di giudizio.
“Questo episodio sottolinea l’importanza di segnalare tempestivamente comportamenti aggressivi, intimidatori o sospetti. Se qualcuno vi fa sentire in pericolo, non esitate a comporre il 112. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio” – si legge nella nota diffusa dai carabinieri.
