Uccisa dal fratello, la mamma di Noemi: “Mio figlio deve pagare. Lei era dolce e tenera”
Nov 21, 2025 - Veronica Ronza
Noemi Riccardi, la ragazza uccisa a Nola dal fratello
Invoca giustizia la mamma di Noemi Riccardi, la ragazza di 23 anni uccisa in casa dal fratello a San Paolo Bel Sito, a Nola. La donna avrebbe appreso in videochiamata della scomparsa della giovane figlia.
Uccisa dal fratello, la mamma di Noemi: “Deve pagare”
“Voglio che mio figlio paghi per quello che ha fatto” – ha dichiarato la donna, come rende noto Il Mattino, a seguito della tragedia che ha sconvolto l’intera comunità. Il suo primo figlio, Vincenzo, di 25 anni, avrebbe accoltellato a morte la sorella, Noemi, per poi allertare le forze dell’ordine confessando: “L’ho uccisa, l’ho accoltellata”.
Avrebbe fatto partire poi una videochiamata alla madre – che in quel momento si trovava a lavoro – per mostrarle il cadavere della figlia. Di qui la disperazione della donna: “Gli ho detto di non scherzare, ma lui ha girato la videocamera e me l’ha mostrata. E’ stata una scena molto brutta. Noemi era molto amata, era dolce, era tenera. Non immaginavo che potesse accadere una cosa simile. Sì, è vero che litigavano spesso ma Vincenzo era molto intelligente, non era così grave come dicono”.
Vincenzo e Noemi, che avevano perso il papà qualche anno fa, si erano trasferiti da poco in quell’appartamento posto al quinto piano di Palazzo Cassese con la mamma. Pare che entrambi avessero qualche problema psicologico e in particolare Vincenzo era seguito dal centro di igiene mentale di zona. Noemi, invece, avrebbe rifiutato l’assistenza degli operatori.
Il 25enne, intanto, è stato trasferito in carcere. All’arrivo dei carabinieri non avrebbe mai opposto resistenza, confermando la sua versione iniziale e ritenendosi autore del brutale gesto. Ha dichiarato di aver agito in preda a “un raptus di follia” e nel corso dell’interrogatorio ha rivelato: “Ero esasperato, non ce la facevo più”.
“Sono episodi che interrogano ciascuno di noi nell’intimo, prima ancora che come istituzioni. Viviamo un tempo in cui i rapporti interpersonali sembrano attraversati da una crescente precarietà: pressioni sociali, solitudini sommerse, difficoltà emotive che possono degenerare quando non trovano ascolto, sostegno, presenza. E allora, dinanzi a un dramma così profondo, non possiamo limitarci a registrare l’evento. Dobbiamo fermarci e riflettere su quanto sia importante, oggi più che mai, rivolgere uno sguardo attento verso chi ci sta accanto. Capire i segnali, cogliere le difficoltà, donare un gesto di vicinanza, anche piccolo, ma autentico” – queste le parole del sindaco di Nola, Andrea Ruggiero.
