Avellino-Turris, dalla curva irpina l’offesa razzista: “Vesuvio lavali col fuoco”


Poco più di settanta chilometri distanziano la città di Avellino da Torre del Greco. Similitudini culturali e geografiche non bastano però a colmare quel vuoto di intelligenza e quella punta di razzismo mascherato da campanilismo che ha colpito i tifosi della Turris nel recente derby disputato in terra irpina.

VESUVIO LAVALI COL FUOCO

Una parte della tifoseria avellinese si è resa protagonista in negativo intonando il più becero dei cori di discriminazione territoriale, oltraggiando la provenienza dei cugini corallini con il più classico e disgustoso “Vesuvio Lavali col fuoco” nel corso del match disputato lunedì pomeriggio.

IL GIUDICE SPORTIVO: LE DECISIONI

E’ quanto emerge dalle decisioni del Giudice Sportivo di Lega Pro che commina una multa di 2500 euro alla società di casa. Nelle motivazioni si legge: “Per avere i suoi sostenitori, in curva sud, intonato ripetutamente cori oltraggiosi e comportanti offesa, denigrazione e insulto per motivi di origine territoriale nei confronti della Squadra avversaria e dei tifosi di un’altra Città, al 1° minuto, al 26° minuto ed al 28° minuto del primo tempo. Ritenuta la continuazione, valutate le modalità complessive dei fatti, misura della sanzione in applicazione degli artt. 13 comma 2, e 25 comma 3, C.G.S. 

Troppo spesso quando si pensa al razzismo negli stadi ed ai ripetuti cori contro i meridionali si punta spesso il dito nei confronti delle tifoserie del Nord Italia. Questo episodio ed altri, anche se isolati, del passato confermano che tra mancanza di intelligenza, immotivato campanilismo e discriminazione il passo è breve e abbraccia il Nord quanto il Sud.


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