Caserta, nasce un centro imprenditoriale per immigrati e detenuti: avranno lavoro grazie alle api


Aiutare socialmente chi è in difficoltà dandogli un lavoro. È questa l’idea alla base de “Il Miele dell’Accoglienza”, il nome scelto per un centro imprenditoriale di Apicoltura Sociale rivolto a persone in cerca di occupazione, principale o per integrazione del reddito, immigrati di origine extracomunitaria e detenuti.

CASERTA, NASCE IL MIELE DELL’ACCOGLIENZA

L’iniziativa sarà presentata sabato 2 aprile alle ore 9:00 presso il Nuovo Teatro della Chiesa del Buon Pastore di Caserta (Piazza Pitesti n.1) e durerà fino a novembre. In un evento su Facebook è possibile avere qualche informazione in più si questo progetto che vede unirsi diverse forze sociali (Caritas e Diocesi di Caserta), mondo accademico (Università degli Studi di Napoli Federico II), realtà imprenditoriali (CoNaProA – Consorzio Nazionale Produttori Apistici) e terzo settore (Fondazione Cesaretti). Insieme per costruire un nuovo modello di welfare, sostenuto dalle risorse del PSR Campania Mis.16.9.1.

Come dichiarato dagli organizzatori e da Riccardo Terriaca, direttore del CoNaProA e promotore dell’iniziativa insieme a Don Antonio Giannotti:

Tutti gli appassionati di api e di natura sono invitati. Sabato ci sarà la presentazione del Progetto che prevede la partecipazione di persone in cerca di occupazione, principale o per integrazione del reddito, immigrati di origine extracomunitaria che si vogliono inserire nel mondo del lavoro e detenuti in regimi agevolati in fase di reinserimento nella società. Attraverso un percorso formativo di base prima e di specializzazione successiva, seguito da stage in aziende professionali, il Progetto si pone l’obiettivo di creare un Centro Imprenditoriale di Apicoltura Sociale, denominato il Miele dell’Accoglienza. In questa sorta di incubatoio verranno svolte attività di integrazione culturale (cultura ambientale ed alimentare, in primis) sociale (sviluppo della capacità di integrazione attraverso il lavoro di squadra) ed economico (le attività di welfare vengono finanziate dalla produzione aziendale). Una fabbrica di cultura e di opportunità, dove arriva la materia prima, fatta di persone da integrare, che si trasforma in prodotto finale che sono persone integrate. Un progetto, dunque, fatto da persone per le persone”.

Sulla stessa scia Terriaca:

Il mondo sta evolvendo velocemente. I cambiamenti climatici, la pandemia, ora la guerra, hanno messo in discussione i paradigmi verso i quali erano orientate le politiche mondiali. E’ in discussione la globalizzazione, la sostenibilità della transizione ecologica, si discute di autonomia alimentare. Il tutto mentre cresce la migrazione delle persone dalle aree “difficili” del pianeta verso il mondo occidentale. Abbiamo il dovere di farci trovare pronti, di governare questi nuovi scenari, per evitare di subirli senza possibilità di controllarli. Il Progetto Sociapi, nel suo piccolo, è un modello di risposta. Attraverso un settore sostenibile e con ampi spazi di mercato, si prova a costruire un modello di impresa socialmente responsabile, che genera utili da distribuire a favore di azioni di welfare. Difficile ma possibile”.

IL PROGRAMMA

• 09:15 Registrazione partecipanti
• 09:45 Apertura dei lavori S.E.Pietro Lagnese – Vescovo di Caserta
• 10:00 Saluti Istituzionali
• 10:15 Introduzione dei lavori Don Antonello Giannotti
• 10:30 Progetto formativo Sociapi Gennaro Granata – Presidente CoNaProA
Riccardo Terriaca – Direttore CoNaProA
• 11:00 Il valore dell’apicoltura prof.Antonio De Cristofaro – Università degli Studi del Molise
• 11:30 Lo sviluppo sostenibile prof.Gianpaolo Cesaretti – Fondazione Cesaretti
• 11:30 Conclusioni don Antimo Vigliotta – Direttore Caritass Caserta
Modera i lavori il prof.Emilio Caprio dell’Università degli Studi di Napoli


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