Il Cinema Metropolitan non diventerà parcheggio né supermercato: ora è sito di interesse storico

Il Cinema Metropolitan di Napoli


Il Cinema Metropolitan di Napoli è stato dichiarato dal Ministero dei Beni Culturali sito di interesse storico ed artistico. Roma conferma quindi l’indirizzo già stabilito dalla Commissione per il Patrimonio Culturale della Regione Campania, la quale aveva imposto lo stop circa una eventuale conversione in supermercato, parcheggio, sala scommesse e simili.

Il Cinema Metropolitan dichiarato sito di interesse storico

Nel documento redatto dal Ministero della Cultura e riguardante il Cinema Metropolitan si legge che “L’immobile in via Chiaia numero 149/A è dichiarato di interesse storico e artistico particolarmente importante ed è espressione di identità collettiva ai sensi dell’articolo 7 bis del codice dei Beni culturali e come tale è sottoposto a tutte le disposizioni in esso contenute”.

La disposizione riguarda così la sua destinazione d’uso, che non può essere di natura diversa da quella svolta finora dal sito: il Metropolitan deve continuare ad essere un cinema o un teatro. Il testo prosegue: “Il cinema teatro Metropolitan riveste un valore fortemente testimoniale per la storia culturale e sociale della città ed appare evidente che, proprio in ragione delle specificità architettoniche che lo caratterizzano e della funzione assolta nel corso degli anni, non può essere adibito a utilizzi che rendano impossibile la percezione degli scopi per i quali è stato realizzato”.

“Pertanto utilizzi finalizzati ad attività che esulino da quelle di carattere socio-culturale sono da ritenersi non compatibili con la dignità del bene e lesive della sua immagine storica. Sono da ritenersi incompatibili tutti gli utilizzi con finalità unicamente commerciali che non rispettino le funzioni culturali del bene, recando pregiudizio alla sua conservazione come testimonianza materiale e immateriale di civiltà”.

Le offerte pervenute in passato tra parcheggio e discoteca

I locali del Metropolitan sono stati messi all’asta dalla proprietà, la banca Intesa Sanpaolo di Torino. Le offerte che giungeranno dovranno essere dunque corredate da un progetto di rilancio che abbia tra le proprie finalità anche quelle culturali, in continuità con la funzione che svolge ormai da diversi decenni.

Una delle offerte più concrete era giunta in passato dal gruppo Scudieri che intendeva realizzare un cinema-parcheggio. In tal modo, pur non conoscendo i dettagli, possiamo immaginare che gli spazi dedicati alla fruizione culturale dovessero essere ridotti per fare spazio alle auto. Un’altra soluzione era la conversione in cinema-discoteca, ossia sempre qualcosa di pop, di commerciale, in affiancamento ad un a o più sale dove continuare ad assistere ai film.

La crisi dei luoghi reali della cultura

Una vicenda che è lo specchio della profonda crisi dei luoghi di cultura come cinema, teatri o librerie. Posti che un tempo erano il fulcro della vita culturale delle città, che le persone amavano trascorrere in condivisione, nel confronto. Oggi a fare la voce grossa sono le piattaforme di streaming e gli e-commerce, luoghi virtuali magari più economici, più smart, ma dove manca il confronto dal vivo. Confronto delegato, ancora una volta, ai social, i quali non si aggiungono alle piazze reali ma sostituiscono sempre di più queste ultime.


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