Quando Giuntoli diceva che la Juve è il cancro del calcio italiano: “Decisioni arbitrali vergognose”

Cristiano Giuntoli nell'intervista contro la Juventus


Cristiano Giuntoli ha firmato con la Juventus diventandone Football Director fino alla stagione 2027/2028. Il coronamento dei sogni di una vita quella di far parte del club bianconero, opportunamente nascosti fino alla firma con il club piemontese. Giuntoli ha confessato di essere infatti juventino fin dall’infanzia, quando con suo padre da Prato andava a vedere le partite a Torino.

Giuntoli confessa di essere juventino fin da bambino

Nella sua prima intervista da dirigente della Juventus Cristiano Giuntoli ha affermato: “In questo momento ho sensazioni incredibili, quasi indescrivibili. Per un bambino come me che faceva 8 ore in pullman da Prato per venire a vedere la Juventus è motivo di grandissima soddisfazione ed emozione incredibile veramente. In questo momento così speciale penso sicuramente al mio papà che era un grande tifoso juventino e mi ha inculcato la juventinità fin da piccolo e per questo lo ringrazio ma c’è sempre quel pizzico di malinconia che mi porterò per sempre dietro”.

Quando Giuntoli affermava che la Juve fosse il cancro del calcio

La dura realtà con la quale i tifosi del Calcio Napoli devono scontrarsi. Nessun dramma come in occasione del tradimento di Higuain e Sarri, ma l’amarezza di avere avuto un direttore sportivo che ha sempre nascosto la propria fede ed, anzi, si era mostrato anche durissimo in passato nei confronti della Juventus. Dopo la sconfitta del febbraio 2017, con due rigori inesistenti concessi ai bianconeri e uno negato agli azzurri, Cristiano Giuntoli disse alla Rai: “Si esce sconfitti per delle decisioni non discutibili, ma vergognose. Questo ci dispiace molto perché fa male al calcio italiano. Decisioni arbitrali vergognose, e basta”.

La gratitudine dei tifosi del Napoli

A prescindere da tutto ed oltre ogni valutazione, i tifosi del Napoli saranno per sempre grati a Cristiano Giuntoli per avere contribuito a riportare sotto il Vesuvio uno Scudetto che mancava da 33 anni. Augurandogli le migliori fortune per la sua vita privati, tanta sfortuna invece per quella lavorativa a strisce bianche e nere.


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