4 BRILLANTI: il Napoli zittisce ancora il nord e riscrive la geografia del calcio


Il Napoli ha riscritto la storia. L’ha fatto in una stagione in cui non partiva certamente favorito, dopo il fallimento post-scudetto dell’annata precedente che l’aveva visto chiudere al decimo posto e fuori dalle competizioni europee dopo 14 anni consecutivi.

Un’umiliazione senza precedenti nell’era De Laurentiis, arrivata pochi mesi dopo quello che fino al 23 maggio 2025 era stato il più grande trionfo della gestione Aureliana.

Tre allenatori non bastarono a cambiare le sorti di un campionato iniziato male e finito peggio.

Poi, all’ombra del Vesuvio, è arrivato Antonio Conte. Considerato da sempre un vincente, uno di quelli da cui ti aspetti sempre il successo.

E non ha deluso neanche questa volta, in quella che ha rappresentato senza indugi la sfida più complicata della sua carriera.

Ha riscritto la storia, quella vera. Quella che gli altri leggono mentre uno solo festeggia.

Se lo scudetto vinto da Spalletti era stato quello più atteso – 33 anni – quello conquistato da Conte è stato probabilmente il più bello.

L’uno non cancella l’altro, sia chiaro. Ma nel 2023 fu, da gennaio in poi, un conto alla rovescia su quando festeggiare. Senza un avversario che realmente potesse metterlo in discussione.

Vincere all’ultima giornata, di un punto, vivendo un finale di stagione thrilling come quello conclusosi con la luccicante sforbiciata di McTominay – MVP del campionato – e con la poderosa progressione di Lukaku (nessuno meglio di lui in quanto a assist), per il popolo napoletano ha rappresentato la sublimazione del sogno.

Insonnia, ansia spasmodica, paura, terrore di non farcela. E poi gioia, infinita.

C’è stato tutto in questo trionfo: dall’esaltazione allo sconforto, passando per una sana morigeratezza che il popolo partenopeo ha scoperto improvvisamente di avere insita nel proprio animo, ormai maturo.

Quatto quatto, il Napoli si è preso il quarto. Mandando al manicomio Milano e l’Italia intera.

Erano tutti convinti che quel 4 maggio 2023 Non si sarebbe più ripetuto. Ogni 33 anni, dicevano.

Ne sono bastati esattamente due. E piazza Duomo è tornata a tingersi di azzurro in una notte infinita. No, non è un refuso. Piazza Duomo, a Milano.

Solo Napoli può.


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