Santa Chiara, tra le più venerate a Napoli: perché è la patrona della televisione

santa chiara


Santa Chiara è tra le sante più venerate a Napoli, tante sono le donne e le ragazze che portano il suo nome. Basti pensare allo splendido Complesso Monumentale di Santa Chiara che fu edificato tra il 1310 ed 1328 per volontà del re Roberto D’Angiò e di sua moglie, Sancha di Maiorca.

Santa Chiara, la sua storia

Chiara nacque ad Assisi nell’anno 1194 da nobili e ricchi genitori e fin da fanciulla dimostrò una grande pietà e devozione. In quegli anni la fama del suo concittadino Francesco cominciava ad espandersi, e Chiara, decisa di consacrarsi al suo Signore, si presentò a lui. Francesco riconobbe in questa giovane la chiamata di Dio e perciò accettò di consacrare a Gesù Cristo la sua verginità.

Giunto il giorno stabilito, Chiara fuggì dalla casa paterna e Francesco, assistito dai suoi monaci, le tagliò i capelli e la rivestì del ruvido saio di penitenza di cui egli era già ricoperto. Poco dopo si unirono a lei numerose vergini, ed anche sua sorella Agnese che seguirono l’esempio di Chiara. Dormivano sulla nuda terra e con duro legno che usavano per guanciale. Portavano sempre ai fianchi un cilicio, digiunavano tre volte alla settimana a pane ed acqua.

Devotissima del SS. Sacramento, passava in meditazione lunghe ore davanti all’altare. Gesù la ricompensò col dono dei miracoli. S. Chiara era devota anche della passione di Gesù Cristo, che meditava versando copiosissime lacrime. Negli ultimi anni di vita, Santa Chiara fu molestata da continue infermità e patimenti del corpo e prima di morire fece testamento non per lasciare beni temporali, ma per lasciare alle figlie del suo cuore la santa povertà come loro condivisa. A 60 anni di età morì nell’anno 1253.

Iconografia di Santa Chiara: perché è patrona della tv

Santa Chiara viene raffigurata con il saio nero e marrone dell’ordine delle Clarisse, scalza o con dei sandali. La tonaca è raccolta in vita da un cordone, con tre nodi, simbolo dei tre voti di povertà, umiltà e penitenza. Indossa un velo nero o bianco che si riferisce alla sua verginità. In mano tiene un giglio, simbolo di purezza, oppure un ramoscello di olivo e spesso mostra una lanterna, a indicare il nome Chiara, luminosa.

Santa Chiara viene celebrata dalla Chiesa Cattolica il giorno 11 agosto. E’ patrona di Assisi e di Iglesias, nella provincia del Sud Sardegna. E’ anche protettrice delle coccinelle, degli oculisti, dei tintori, delle lavandaie, delle telecomunicazioni e della televisione. Proprio come la televisione, infatti, anche Chiara è chiamata a chiarire, rendere trasparente, illuminare.  A proclamarla santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni è papa Pio XII, il 17 febbraio 1958.

Chiesa di Santa Chiara, Napoli


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