Crollo Schola Armaturarum agli scavi di Pompei? Colpa della natura


Sono in corso le ultime battute del processo per il crollo della Schola Armaturarum (la casa del Gladiatore) degli scavi di Pompei, l’edificio scavato all’inizio del secolo scorso e crollato ormai cinque anni fa. Unica imputata l’architetto Paola Rispoli, alla quale il Pm Emilio Prisco muove le accuse di negligenza ed imperizia per aver sottovalutato lo stato di degrado dell’edificio. Il comune di Pompei, guidato dal sindaco Uliano, si è costituito parte civile e aspetta il risarcimento dei danni. Oggi, nel corso dell’udienza, l’avvocato dell’imputata, Orazio Cicatelli, ha attribuito il crollo della Schola Armaturarum alle condizioni meteorologiche dei giorni precedenti.

Il crollo della Schola fu causato da un evento idrogeologico eccezionale, il più grave degli ultimi 50 anni a Pompei. Quattro giorni prima del crollo della Schola, gli scavi di Pompei furono teatro di precipitazioni straordinarie che causarono anche una sorta di lava di fango, che travolse anche una della pareti della Schola, indebolendo la struttura. Ci fu una vera e propria bomba d’acqua nei giorni precedenti e la spinta del terreno causò il crollo “. A sostegno della tesi portata avanti dal teste c’è anche una relazione correlata di rilievi fotografici.

La sentenza è attesa dopo l’estate e la documentazione presentata potrebbe essere decisiva.


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