Il salame napoletano sarà tutelato: “Da madre in figlia si tramanda la lavorazione a mano”
Ago 05, 2016 - Chiara Cepollaro
Il salame di Napoli: un alimento da tutelare, una cultura da tramandare. Il Presidente Vincenzo De Luca e il gruppo promotore del nuovo Comitato Tutela, guidato dall’imprenditrice Paola Spiezia, hanno proposto un tavolo da lavoro per la tutela e la valorizzazione del salame napoletano, prodotto tipico delle nostre terre e confezionato ancora dalle mani delle nostre donne.
L’incontro tecnico per l’iniziativa è stato convocato dal Consigliere delegato per l’Agricoltura, Franco Alfieri e si è tenuto al Centro Direzionale di Napoli, presso la sede dell’Assessorato. Presenti all’incontro sono stati: il Presidente regionale della Federazione Autonoma Commercio Campania, Nunzio Vitolo, il Vice Presidente regionale di Confagricoltura, Angelo Frattolillo, i tecnici dell’Assessorato all’Agricoltura, Emiddio de Franciscis di Casanova, Mariella Passari, Tommaso Maglione, Italo Santangelo e i collaboratori della Fratelli Spiezia, Oreste Costantini e Angelo Ribecco.
Il fulcro dell’incontro è stata la discussione sulle modalità e il percorso circa la tutela dell’alimento campano, al quale, in tutta la regione, lavorano in 10mila circa, informa Nunzio Vitolo.
“Il salame di Napoli”, afferma Paola Spiezia, “nasce qui, nell’hinterland vesuviano ed è parte della cultura e della tradizione della nostra terra sin dal 1600. Si riesce a mantenerne intatto il sapore, proprio grazie al lavoro delle donne di queste zone che si tramandano di madre in figlia la sapienza dell’insacco e della legatura a mano.
Crediamo che tutelare le produzioni della Campania e del Sud, di aree geografiche ben definite, aiuterebbe le imprese del territorio ad affermarsi sul mercato, ma contribuirebbe contemporaneamente anche alla crescita dell’economia agroalimentare del territorio. Auspichiamo che il Presidente De Luca voglia supportare i tanti operatori del settore in una battaglia di giustizia per la valorizzazione di una eccellenza unica della Campania.
Produzioni di cui noi siamo fieri e che non hanno nulla da invidiare a produzioni del Nord che hanno già ottenuto marchi di tutela. Chiediamo al Presidente l’istituzione di un Tavolo di lavoro”.