Torre del Greco. Accusato di essere un falso cieco: “Ecco le prove che sono cieco, sono pronto a…”


Dal 2010 Gaetano percepisce una pensione di invalidità, riconosciuta per cecità totale. Il 46enne di Torre del Greco è stato raggiunto nei giorni scorsi da un decreto di sequestro di beni emesso dal G.I.P. di Torre Annunziata ed eseguito dalla Guardia di Finanza. 

Si contesta la sua cecità attraverso dei video che secondo gli inquirenti lo inchioderebbero. Gaetano sarebbe un falso cieco, capace di muoversi da solo, di utilizzare il cellulare e guardare la tv come una persona normale.

Eppure molteplici certificati medici e una sentenza della Corte d’Appello di Napoli attestano l’esatto contrario. L’ultimo in ordine di tempo quello del 27 gennaio, il giorno successivo all’irruzione delle fiamme gialle. Gaetano è ritenuto un non vedente al 100% e la sua pensione sarebbe il minimo che lo Stato possa riconoscergli per la sua malattia. Caroidite serpiginosa, una rara patologia degenerativa che Gaetano ha contratto in carcere nel 2002 quando fu privato della libertà per il reato di rapina.

Corte d'Appello

Da 15 anni si consuma il dramma. Visite ripetute in giro per l’Italia fin quando nel 2010 fu scarcerato dal Tribunale di Salerno, perché riconosciuta la suapatologia. Gli fu notificato un ulteriore sconto della pena di 3 anni ai domiciliari fin quando la Corte d’Appello lo scarcerò definitivamente per la perdita della pericolosità sociale. Un atto doveroso per un uomo che non era più capace di utilizzare la vista.

A Gaetano sono stati sequestrati dei beni, intimato di pagare 92.000 euro corrispondenti alle pensioni che indebitamente avrebbe percepito. A questo va ad aggiungersi la perdita temporanea delle entrate mensili non più legittimate da una cecità ritenuta inventata.

“Sono pronto ad ulteriori visite in qualsiasi momento, non ho problemi. Ho pagato il mio debito con la giustizia per le mie azioni passate, ma oggi desidero che i miei diritti siano riconosciuti. Non posso essere più umiliato dallo Stato, voglio vivere tranquillo e spero che la faccenda possa chiarirsi il prima possibile”. E sui video girati non mostra problemi a fornire una spiegazione: “Mai nessuno mi ha visto con una carta e una penna in mano, sono sempre accompagnato dovunque io vada. La partita in tv? Non la vedo purtroppo, posso solo ascoltarla e al bar dove mi conoscono mi mettono la tazzina del caffè già zuccherata. Io non faccio altro che berlo. Mi ritengo una persona forte, qualcun altro al posto mio avrebbe già commesso una sciocchezza, ma la situazione deve risolversi in tempi brevi. Non è giusto che mi venga contestata una patologia che non mi fa vivere come una persona normale. Vivere da cieco significa perdere la propria privacy, perché qualsiasi cosa tu voglia fare c’è qualcuno che deve saperlo per poterti accompagnare”.

La vicenda sarà chiarita in sede giudiziaria con l’avvocato Antonio Cirillo pronto a chiedere una consulenza d’ufficio ad opera della procura.


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