Napoli, focolaio in una casa di riposo: vaccini chiesti a febbraio e mai arrivati


Un vero e proprio focolaio è scoppiato all’interno di una casa di riposo sita al Corso Umberto di Napoli. Tutti gli ospiti, di età compresa tra i 73 e i 94 anni, e gli operatori sanitari della struttura sono risultati positivi al covid. A far luce sull’accaduto è stato l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato ‘Cura domiciliare covid’.

Focolaio in casa di riposo a Napoli

Proprio il dott. Grimaldi, alla nostra redazione, ha spiegato: “In questa struttura privata c’è un focolaio in atto, tutti gli ospiti sono stati contagiati. Si tratta di 14 anziani in età avanzata, alcuni con patologie pregresse, e 7 membri dello staff”.

Dunque, si richiede l’intervento di personale qualificato che possa assistere i pazienti: “Al momento non è intervenuta nemmeno l’Usca. Ci deve essere un funzionamento attivo di tali unità, devono arrivare esperti qualificati che possano soddisfare le esigenze dei pazienti con strumentazioni adeguate, come gli ecografi. Bisogna capire se si sono sviluppate polmoniti interstiziali”.

Proprio la popolazione anziana, infatti, si collocherebbe tra le fasce maggiormente a rischio e, di conseguenza, detiene la priorità nella campagna vaccinale. Eppure, gli ospiti della casa di riposo in questione sono ancora in attesa di vaccino: “Il 10 febbraio è stata inoltrata la prima richiesta ma le convocazioni per la somministrazione delle dosi non sono mai arrivate”.

Poco dopo, nel mese di marzo, c’era stato un ulteriore sollecito, ancora una volta inascoltato. Così, verso gli inizi di aprile, a seguito dei primi sintomi avvertiti da un operatore, i membri della struttura sono stati sottoposti al tampone. Tutti, circa una ventina tra ospiti e staff, sono risultati positivi, rendendo vana anche la misura dell’isolamento.

Con l’intervento del Comitato sono arrivati i primi aiuti da parte di alcuni volontari: “Mi auguro che nelle prossime ore possano arrivare in soccorso di queste persone diversi esperti. Siamo stati interpellati per questo, sono napoletano e voglio tutelare la mia città”.


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