Flora intestinale, una memoria immunitaria può bloccare i tumori: la scoperta napoletana


Napoli – Uno studio condotto dai ricercatori del Pascale ha consentito di evidenziare il ruolo benefico della flora intestinale che tende ad attestarsi come vera e propria alleata contro i tumori. Il lavoro, dal titolo Molecular mimicry between tumor associated antigens and microbiota-derived epitopes, del gruppo di Modelli Immunologici e Innovativi dell’istituto partenopeo, è stato pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Translational Medicine. Prime autrici della ricerca sono due giovani contrattiste del Pascale: Concetta Ragone e Carmen Manolio.

Lo studio del Pascale: la flora intestinale alleata contro i tumori

Per la prima volta in letteratura, lo studio partenopeo ha dimostrato che antigeni tumorali, espressi da vari tumori, hanno una notevole omologia di sequenza e struttura con antigeni derivati da batteri che compongono la flora intestinale.

La ricerca mette in evidenza la presenza di alcuni batteri non patogeni residenti nell’intestino umano che sono in grado di presentare al sistema immunitario degli antigeni potenzialmente capaci di indurre una memoria immunitaria. Quest’ultima può essere riattivata in caso di sviluppo di un tumore che esprima antigeni ad elevata omologia.

“Una memoria immunitaria anti-microbiota diventa così una immunità anti-tumorale. L’effetto finale porterebbe ad un contenimento o addirittura al blocco della crescita tumorale” – ha spiegato il dottor Luigi Buonaguro.

Di qui le conclusioni sorprendenti: la memoria immunitaria indotta dai batteri residenti nel nostro intestino potrebbe bloccare o addirittura contenere lo sviluppo o la progressione delle neoplasie. In parole semplici, i soggetti con memoria immunitaria indotta dagli antigeni della flora intestinale sarebbero “vaccinati” preventivamente nei confronti di un tumore. Di conseguenza potrebbero essere protetti non solo dallo sviluppo ma anche dalla progressione degli stessi.

Più in generale, gli antigeni della flora intestinale sono efficaci per sviluppare vaccini terapeutici e terapie cellulari anti-cancro. Vista la notevole potenziale ricaduta clinica gli antigeni identificati sono anche oggetto di una richiesta di brevetto depositata dal Pascale nelle scorse settimane.

“Estremamente interessante questa scoperta dei nostri ricercatori. Apre la strada a innovative prospettive di approccio alla cura dei tumori. Complimenti a Luigi Buonaguro, alla sua equipe e a tutti i ricercatori dell’Istituto, il cui impegno porta sempre più in alto l’asticella della ricerca sul cancro” – ha commentato il direttore del Pascale, Attilio Bianchi.
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