Stangata a Napoli, aumenta la tassa sui rifiuti. Manfredi: “Lo devo fare per forza”

Gaetano Manfredi


Aumenta la Tari a Napoli: il Consiglio Comunale ha approvato la delibera relativa alle nuove tariffe sulla tassa dei rifiuti che subisce un significativo incremento.

Aumenta la Tari a Napoli: nuove tariffe per la tassa dei rifiuti

Nello specifico, stando a quanto riportato nella relazione dell’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, la tassa sale del 13% per le utenze domestiche e del 22,5% in media per quelle non domestiche. Si prevedono comunque agevolazioni per alcune categorie economiche  e sociali.

Il sindaco, Gaetano Manfredi, in Consiglio Comunale, ha affrontato il tema della raccolta dei rifiuti e delle tariffe connesse, spiegando ai cittadini le motivazioni dell’incremento: Io nella mia vita non ho mai nascosto la verità, quando bisogna governare si parte dalla verità. Così non avremmo trovato una città con 5 miliardi di debiti. Siamo partiti da una situazione che viene da lontano”. 

La tariffa non viene stabilita dal Comune ma dall’Arera che valuta il costo del servizio e la base imponibile. Nel 2020 il costo del servizio era di 241 milioni, la base imponibile era costituita da una percentuale molto alta di deceduti, gente he non avrebbe potuto pagare, aziende che avevano chiuso e destinazioni d’uso che spesso non corrispondevano alla realtà. Questo ha creato un enorme contenzioso”.

“Con questa operazione si è tenuta in maniera fittizia bassa la tariffa. Nel 2022, anno in cui ci siamo insediati, malgrado l’inflazione, il costo del servizio è aumentato all’incirca di 8 milioni. La base imponibile si è molto ridotta perché abbiamo avuto una diffida che ci costringeva ad eliminare le utenze fittizie. Questo ha fortemente ridotto la base imponibile e ciò ha determinato questo aumento della tariffa che si sarebbe dovuto fare nel 2020 ma si è utilizzato una deroga covid che consentiva di non aumentare la tariffa fino alla fine dello stato d’emergenza”.

Stiamo facendo oggi un atto dovuto, obbligatorio, che doveva essere fatto nel 2020. Lo dobbiamo fare per forza perché da un lato dobbiamo dire la verità, dall’altro perché il nostro modo di governare deve partire dalla verità e dal racconto amministrativo delle cose concrete che esistono”.


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