Covid, clamoroso dagli Stati Uniti: “La Cina lo ha annunciato al mondo con 2 settimane di ritardo”


La Cina avrebbe ritardato due settimane ad informare il resto del mondo dell’esistenza del Covid-19. Lo ha annunciato in esclusiva il Wall Street Journal che ha analizzato i documenti del Dipartimento della Sanità degli Stati Uniti. Un ricercatore di Pechino avrebbe caricato una mappatura quasi completa del Sars-Cov2, su un database gestito dagli USA, il 22 dicembre 2028, ma la sequenza del virus sarebbe stata condivisa con l’OMS soltanto l’11 gennaio 2020.

La Cina ha ritardato 2 settimane nell’annunciare il Sars-Cov2

Un ritardo che avrebbe fatto sfuggire la situazione di mano alle altre nazioni, impossibilitate a organizzare una risposta tempestiva al pericolo di diffusione globale. Così si sarebbe generata la pandemia che tutti conosciamo.

Secondo la tesi degli americani, mentre lo scienziato Lili Ren aveva già mappato il Sars-Cov2 per i funzionari cinesi il virus di Wuhan era ancora una polmonite virale di causa ignota. Il tristemente celebre mercato era ancora aperto agli animali vivi, divenendo il primo focolaio dell’epidemia che si sarebbe diffusa in tutto il mondo.

Ancora oscure le origini del Covid-19

Le informazioni consultate dal Wall Street Journal non chiariscono tuttavia quale sia stata l’origine del Covid-19, in particolare se sia stata una fuga da laboratorio o un animale infetto. Il silenzio è completo su questo aspetto, e forse soltanto i vertici governativi di Pechino conoscono la risposta all’interrogativo. Ciò che appare certo è che se la Cina fosse stata solerte nel comunicare, i restanti Paesi avrebbero preso le misure necessarie.


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