“La musica ci ha salvato”: i La Sad affrontano il problema della depressione a Sanremo


Un look eccentrico, un genere innovativo ma un messaggio di fondamentale importanza: i La Sad hanno scelto di affrontare il problema del suicidio e della depressione direttamente dal palco del Festival di Sanremo, presentando il brano Autodistruttivo.

A Sanremo il tema della depressione con i La Sad

Theø (Matteo Botticini), Plant (Francesco Emanuele Clemente) e Fiks (Enrico Fonte) si sono esibiti sul prestigioso palco della kermesse canora più importante d’Italia diffondendo un messaggio di rinascita, trattando uno dei drammatici temi che, purtroppo, assumono sempre più rilevanza nella nostra società.

Nel corso dell’esibizione, alle loro spalle, tre persone hanno mostrato dei cartelli, ciascuno contenente testimonianze di vita reale. “Non voglio soffrire”, “non so perché lo faccio”, “non siete voi, sono io”: queste le tre frasi apparse durante l’interpretazione del trio. Parole di dolore che i La Sad hanno voluto mettere in bella mostra all’Ariston per trattare il tema del suicidio.

“I La Sad sostengono il Telefono Amico per la prevenzione al suicidio” – ha detto Amadeus raggiungendoli nuovamente sul palco. “La musica ci ha salvato la vita” hanno commentato gli artisti, diffondendo un messaggio di speranza, della possibilità di poter trovare una via d’uscita anche nel buio più totale.

La Sad: il testo di Autodistruttivo

E sto nella sad!
Questa è la storia di un’altra vita sprecata
Di un figlio triste appena scappato di casa
Lui è cresciuto in fretta dopo un’infanzia bruciata
Con sua madre che urlava, il padre che lo picchiava
Per loro non ha senso credere nei sogni
Ma lui sa che il suo tempo vale molto più dei soldi
E vive sotto effetto per scappare dai ricordi
Di un angelo sui tacchi col diavolo negli occhi
L’amore spacca il cuore a metà
Ti lascia in coma dentro il solito bar
Nessuno resta per sempre tranne i tattoo sulla pelle
Prendo qualcosa se qualcosa non va
E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino
Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo
E prendo a pugni lo specchio io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso
Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo
Questa è la storia di un mare di delusioni
E affoghi fino a quando non provi emozioni
Lui ha imparato come si sopravvive là fuori
Molto più dagli errori che dai suoi professori
L’amore spacca il cuore a metà
Ti lascia in coma dentro il solito bar
Nessuno resta per sempre tranne i tattoo sulla pelle
Prendo qualcosa se qualcosa non va
E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino
Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo
E prendo a pugni lo specchio io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso
Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo
E sono solo uno dei tanti
Col sorriso triste e con gli occhi stanchi
Che non riesce più a fidarsi degli altri
Con una mano mi abbracci e con l’altra mi ammazzi
E sono stato sempre quello solo
Perché non sono mai stato come loro
Che hanno lo sguardo pieno d’odio e il cuore vuoto
Il nostro amore maledetto mi mancherà in eterno
E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino
Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo
E prendo a pugni lo specchio io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso
Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo.

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