De Luca alla Meloni: “Stile stracciarola. Toni di razzismo intollerabili, chieda scusa”


Non è tardata la risposta del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alla Premier Giorgia Meloni che ha espresso il suo disappunto nei confronti della gestione economica del Governatore, criticando con toni sprezzanti alcune delle più radicate tradizioni del territorio.

De Luca risponde alla Meloni: “Stracciarola, volgare e arrogante”

“Noi dobbiamo stare attenti, non possiamo dare spazio a chi adotta lo stile stracciarola, fatto di volgarità, approssimazione, mistificazioni e arroganza. Dobbiamo evitare di dare spazio a questi atteggiamenti perché servono a distrarre l’opinione pubblica dai problemi concreti” – ha detto De Luca nel corso del suo ultimo aggiornamento settimanale.

“Mi è stato riferito che ieri il presidente del consiglio si è esibito in una performance con l’adozione di questo stile. Ora visto che mi tira in ballo io la ringrazio per l’attenzione perché mi sta facendo diventare l’antagonista principe del Governo ma non è questo il mio obiettivo. Io sono un modesto artigiano della politica mica sono uno statista a livello della Meloni. Però visto che mi tira in ballo ogni volta vorrei proporre per l’ennesima volta un dibattito pubblico sulla Campania, sui fondi europei, sulla capacità di spesa, sulla trasparenza.

Mi dia questa consolazione. Si decida: o mi lascia in pace o facciamo un dibattito pubblico. Avrò la consolazione di spiegarle cose per le quali non ha molta familiarità come la gestione dei fondi europei che non è materia molto conosciuta dal nostro Premier”.

“Noi in questi giorni cercheremo di parlare nel merito dei problemi. Sfidiamo tutti, a cominciare dal Premier, a un dibattito pubblico. Non scappate, abbiate fede nell’umanità, non fate i conigli. E voglio anche chiarire che noi siamo estremamente garbati e sportivi, mica facciamo vittimismo”.

“In questi giorni l’unica persona che ha offeso e ha utilizzato toni insultanti è il presidente del consiglio. Mi riferisco alle dichiarazioni pubbliche non alle stupidaggini rubate che nei paesi civili non contano nulla. Mi riferisco a quello che dice un Premier quando invita 500 sindaci, 3000 persone che chiedono risorse per lavorare. ‘Andate a lavorare’, ma come ti permetti? Con toni di razzismo intollerabili. Avremmo dovuto pretendere per questo le scuse“.

“Avrebbe dovuto scusarsi chi fa trovare chiusi i portoni dei ministeri davanti a 500 sindaci che rappresentano milioni di cittadini italiani e li rappresentano non in quanto nominati in qualche parlamento ma perché votati direttamente dai loro concittadini. Dovrebbe scusarsi chi dice ‘me ne frego’ rivolgendosi a qualche presidente di Regione e non va bene. Noi abbiamo conosicuto qualhe decennio fa la sottocultura del ‘menefrego’, sarebbe consigliabile per il Premier uscire da quella temperie sottoculturale“.

“Io ricordo che solo qualche anno fa il Premier guidava allegramente il corteo contro le vaccinazioni covid, ricordo le sparate demagogiche, toglieremo le accise sulla benzina, il numero chiuso a medicina, aumento delle pensioni, tutto a tutti. Quel tempo auspicabilmente dovrebbe essere considerato concluso da chi esercita la funzione di guida del Governo italiano e in una qualche misura dovrebbe rappresentare anche me come cittadino italiano”.

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