L’INGV contro il servizio sui Campi Flegrei: “Non ha senso, solo terrore. Ecco come sarà”

Napoli colpita da un'eruzione dei Campi Flegrei: la ricostruzione grafica della TV svizzera


A seguito del lancio del documentario sugli effetti di una possibile eruzione dei Campi Flegrei da parte di una tv svizzera, l’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, tramite una nota, ha smontato quella catastrofica narrazione, chiarendo la situazione con tanto di dati scientifici.

Eruzione Campi Flegrei, INGV smonta il documentario della Svizzera

Napoli nasconde un mostro silenzioso. Il rischio di una grande eruzione potrebbe avere conseguenze devastanti per l’intera Europa. La catastrofe potrebbe avvenire in qualsiasi momento. I danni che causerebbe un’eruzione di quel tipo sarebbero molto grandi” – si racconta nel servizio con toni anche eccessivamente allarmistici, soprattutto se si considera il fatto che i residenti della zona stanno vivendo un periodo di particolare attività bradisismica.

A placare gli animi, rifiutando del tutto la tesi dei media svizzeri, è stato l’INGV, il più autorevole istituto dedicato all’attività vulcanologica, che ha sottolineato: “La caldera è monitorata da un sistema di monitoraggio multiparametrico continuo. Tutti i dati forniti da tale sistema, al momento, non mostrano evidenze dell’imminenza di una eruzione vulcanica, tantomeno di grandi proporzioni”.

Si considera inoltre “dissonante quanto si può osservare in alcuni articoli di stampa che rilanciano un documentario della TV svizzera sui catastrofici effetti di una futura eruzione ai Campi Flegrei. Si tratta di una informazione non basata su dati e che ignora completamente tutte le importanti attività scientifiche e di pianificazione che hanno visto, e vedono ancora, scienziati e Protezione Civile lavorare fianco a fianco per gestire al meglio delle conoscenze la pericolosità vulcanica ed il relativo rischio di una delle aree più antropizzate al mondo”.

“Sviluppare un racconto che mette insieme quanto avvenuto nelle due più devastanti eruzioni che hanno sconvolto i Campi Flegrei (Ignimbrite Campania di 40 mila anni fa e Tufo Giallo Napoletano di 15 mila anni fa) con quanto sta avvenendo in questa fase bradisismica è solo un esercizio di sfoggio di grandi effetti speciali per chi realizza documentari. Tutto ciò non ha alcun senso scientifico e soprattutto è un’informazione dannosa che sfrutta il sensazionalismo raccogliendo l’attenzione dello spettatore terrorizzandolo”.

Nessuna delle 70 eruzioni avvenute nell’area negli ultimi 15 mila anni si avvicina neanche lontanamente allo scenario rappresentato nel documentario. E a proposito di scenari, la nostra comunità scientifica li ha studiati in dettaglio, basati su numerosissimi dati reali che vengono aggiornati continuamente”.

Affermando che lo scenario con la più alta probabilità di accadimento è quello di una eruzione piccola, come avvenuto per l’eruzione di Monte Nuovo del 1538″, l’INGV conferma che “la probabilità che la prossima eruzione sia del tipo Ignimbrite Campana/ Tufo Giallo Napoletano è bassissima.

“Inoltre, perché si verifichino queste eruzioni di grandissima scala è necessario che una enorme quantità di magma entri nel sistema. Questo genererebbe dei segnali macroscopici che non sfuggirebbero né al nostro sistema di monitoraggio ma neanche a chi vive nell’area. Come potrebbero questi fenomeni avvenire senza importanti e non avvertiti precursori? Comprendiamo che il sensazionalismo e l’allarmismo attirano l’attenzione e i click sul web ma noi non ci stiamo, come dimostrano le dichiarazioni di ben altro tono rilasciate dal nostro personale nel corso del documentario”.


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