Ingegnere pugliese lascia la Ferrari: “Torno al Sud. Con 1600 euro al mese non ce la faccio”

L'ingegnere Sabino Di Molfetta


Non è tutto oro quello che luccica, anche se si parla della casa automobilistica più famosa del mondo e simbolo planetario del made in Italy. Lo dimostra la storia dell’ingegnere 32enne Sabino Di Molfetta, di Canosa di Puglia, il quale ha raccontato la propria esperienza al Corriere del Mezzogiorno. Una storia che va in controtendenza rispetto alle favole che hanno tra i protagonisti principali la qualità della vita e la prospettiva di far parte di aziende leader. 

La necessità di andare al Nord

Dopo la laurea in ingegneria elettrica al Politecnico di Bari, Sabino Di Molfetta si è specializzato all’Università di Bologna. Il suo ambito è quello dell’automotive, che al Sud non fornisce sbocchi lavorativi. È quindi andato via suo malgrado: “Ho deciso di andare via perché, anche se amo moltissimo la mia terra, non offre possibilità di realizzarsi nel mio settore”.

Nel 2019 è stato assunto a tempo indeterminato come project manager della parte energy alla Maserati di Modena, occupandosi delle prese di ricarica delle auto elettriche. “Mi sembrava un sogno” – afferma Di Molfetta, che però strideva con la realtà dello stipendio percepito ed i costi da sostenere per vivere in Emilia Romagna, tra le regioni più ricche d’Italia e con la minore incidenza di povertà, ma non per i neolaureati. 

La qualità della vita è un concetto complesso

“Spesso, nelle grandi aziende, i neolaureati sono sottopagati” – continua l’ingegnere – “In Maserati percepivo uno stipendio mensile di 1.600, pagavo 750 euro per l’affitto di un bilocale e, se aggiungiamo le bollette di acqua, luce, gas, mi rimaneva ben poco per vivere. E, allora, ho iniziato a guardarmi attorno”.

La svolta durante la pandemia, con la proposta di lavorare per Enel X: sede centrale a Roma e possibilità di lavorare in smart working. È stato così possibile tornare a Canosa, dove ha ricominciato a respirare nonostante i costi da sostenere, di tanto in tanto, per raggiungere la sede ed alloggiare in qualche B&B. Infine, il trasferimento a Bari: “Ho sempre amato il sole e il calore della Puglia. Ora l’ho rivalutata ancora di più. E poi essere vicino ai propri cari non ha prezzo”.


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