Decreto “Terra dei Fuochi”, ok al Senato: 15 milioni per le bonifiche, arresto per chi abbandona rifiuti

Militari effettuano controlli nella Terra dei Fuochi


Si chiama decreto “Terra dei Fuochi”: un nome evocativo per il provvedimento che promette di riportare legalità e salute ad un pezzo della regione Campania martoriato da decenni di devastazione ambientale.

Decreto “Terra dei Fuochi”: cosa prevede

Un pezzo importante di politica ambientale muove oggi passi decisivi. Il Senato ha dato il primo via libera con fiducia al decreto “Terre dei Fuochi”, già varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 30 luglio.

È una delle risposte istituzionali più robuste finora su un tema che in Campania (ma non solo) è emergenza da decenni.

Tra le novità principali ci sono tre nuovi reati riguardanti la gestione illecita di rifiuti: abbandono di rifiuti non pericolosi, abbandono aggravato, e abbandono di rifiuti pericolosi.

Chi verrà beccato con infrazioni gravi rischia ora sanzioni molto più dure: arresto in flagranza differita per alcuni reati ambientali, sospensione della patente per chi guida veicoli coinvolti, fermo amministrativo, e per le imprese fuorilegge anche l’esclusione dall’Albo dei gestori ambientali.

Dipartimento per il Sud: 15 milioni in arrivo per le bonifiche

Nasce anche il Dipartimento Sud, organismo con funzioni di indirizzo e coordinamento per le politiche ambientali meridionali, ad affiancare il nuovo Commissario Unico per la Bonifica. ANSA.it
Per le attività urgenti di rimozione rifiuti, bonifica terreni e smaltimento abusi, il decreto stanzia 800 mila euro per il 2025, con la promessa che dal 2026 il budget salirà quasi a 8 milioni annui per il Dipartimento.

Per le attività del Commissario unico sono previsti poteri straordinari per la rimozione dei rifiuti abbandonati e la bonifica dei terreni ed un budget di 15 milioni di euro.

L’area che sarà sotto stretta sorveglianza è vasta: oltre 1.000 km² tra le province di Napoli e Caserta, dove discariche abusive, roghi tossici e traffici illegali di rifiuti sono presenza quotidiana.

Ora, e da tempo, le parole non bastano più: serve mettere mano in modo concreto, severo, senza scorciatoie, su inquinamento, illegalità e salute pubblica. Se il decreto sarà efficacemente applicato, potrà segnare una svolta per una terra martoriata ma che non smette di sperare.

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