Coloni israeliani armati massacrano 3 italiani in Palestina, lividi e ossa rotte: “Non tornate più”

Volontari italiani picchiati da coloni israeliani in Cisgiordania


“Prima i pugni e i calci, in faccia e lungo tutto il corpo. Poi la minaccia: ‘Don’t come back here'”. È il racconto di una volontaria italiana aggredita insieme ad altri tre colleghi — due italiani e una canadese — da una decina di coloni israeliani a Ein ad-Duyuk al-Foqa, vicino Gerico, in Cisgiordania. La violenza, secondo i testimoni, sarebbe stata amplificata proprio perché italiani.

Gli aggressori avrebbero detto “Wake up italians”, come riferito da uno dei volontari, convinti che il supporto dell’opinione pubblica italiana alla causa palestinese rendesse il gruppo un bersaglio ancora più scomodo.

Coloni israeliani pestano 3 italiani

Alle 5 di domenica mattina, una decina di coloni mascherati e armati di bastoni e fucili ha fatto irruzione nella casa dove i volontari dormivano. Il rifugio si trova in Zona A, area che secondo gli Accordi di Oslo “non dovrebbe vedere alcuna presenza israeliana”. I volontari internazionali, in teoria, dovrebbero fungere da deterrente: questa volta non è bastato.

Oltre ai pugni e ai calci, i coloni hanno rubato soldi, telefoni e passaporti. Solo una delle ragazze è riuscita a salvare il proprio documento, nascosto rapidamente in una tasca.

Feriti e soccorsi dalla comunità palestinese

I quattro sono stati soccorsi subito dagli abitanti del villaggio, in particolare dai bambini, “costretti a diventare adulti troppo presto”, racconta una volontaria. Trasportati all’ospedale di Gerico, sono stati medicati.

Uno dei ragazzi dovrà restare a riposo per almeno tre giorni: “Ho diversi ematomi, tra cui naso, costole e nella parte genitale”. La 27enne italiana ha forti dolori alle costole, mentre la volontaria canadese presenta “lividi neri per tutta la lunghezza della gamba e dell’addome”.

La denuncia e il lavoro dei volontari in Cisgiordania

Dimessi dall’ospedale, sono stati portati a Ramallah dove hanno sporto denuncia alla polizia palestinese. Il gruppo era in Cisgiordania per sostenere Faz3a, campagna attiva dal 2006 per la protezione civile internazionale e il supporto ai palestinesi, in particolare durante la raccolta delle olive, momento di massima tensione con i coloni.

L’iniziativa, guidata in Italia da Assopace Palestina e sostenuta da vari movimenti come Un Ponte Per, Operazione Colomba e Mediterranea, mira oggi a contrastare la violenza israeliana sul campo, sempre più frequente. Nonostante l’aggressione, i volontari assicurano che non si fermeranno: “Torneremo”.


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