Tentata rapina, in caserma: “Eccoli, ti avrebbero violentata. Non denunciate, è pericoloso”


La redazione di VesuvioLive.it ha raccolto in esclusiva il racconto di una vittima di tentata violenza sessuale e rapina a mano armata, che all’atto del riconoscimento dei malviventi fu invitata a non sporgere denuncia per evitare ritorsioni da parte dei malviventi. I fatti risalgono a qualche tempo fa: due giovani, un ragazzo ed una ragazza, si trovavano in auto in una delle arterie principali del Vomero, quartiere residenziale della Napoli bene. Improvvisamente un’auto 50 di cilindrata si parcheggia leggermente più dietro di loro, e dalla stessa scendono due persone che si coprono il volto: le potenziali vittime si accorgono dello strano movimento, riescono a chiudersi dentro e a mettere in moto, mentre i malviventi si avvicinano a passo svelto.

Vomero, tentata violenza sessuale e rapina a mano armata: “Sono loro, ma vi conviene non denunciarli. Al processo vi riconoscerebbero e sarebbe pericoloso”

Uno dei due colpisce con il calcio della pistola il vetro lato guidatore, frantumandolo completamente, mentre l’altro tenta di aprire con violenza la portiera dal lato della ragazza: il ragazzo alla guida però non si perde d’animo, e riesce con freddezza a mettere la retromarcia per poi scappare. Dopo un breve inseguimento, i due ladri desistono, mentre le vittime corrono a sporgere denuncia alle forze dell’ordine. In poche ore i malviventi vengono individuati: si tratta di due minorenni, 15 e 16 anni, originari di Casoria.

Al momento del riconoscimento: “Non denunciateli, così tornate a casa tranquilli”

Ma è al momento del riconoscimento che i due ragazzi pronti a denunciare ricevono la doccia fredda: “I due adolescenti hanno confessato, avevano l’intenzione di violentare la ragazza e rubare l’auto, la pistola era vera. Adesso scegliete cosa fare: se li denunciate, andrete a processo in tribunale e scopriranno tutto di voi, le famiglie sono poco raccomandabili, rischiate ritorsioni. Se non li denunciate, la storia finisce qui e potrete tornare a casa tranquillamente“. A quel punto le due vittime, appena maggiorenni e già impaurite dall’accaduto, sotto shock decidono di desistere. I criminali vengono così immediatamente rilasciati, sotto stesso consiglio delle forze dell’ordine. Qui il racconto finisce ed iniziano i dubbi: come può un cittadino sentirsi tutelato dallo Stato se è lo stesso organo che ti dovrebbe proteggere a consigliarti di non denunciare? Possibile che non esista un modo per supportare coloro che denunciano, ma si consiglia di desistere rilasciando criminali che potrebbero essere condannati, a piede libero? Una storia che lascia l’amaro in bocca, ed una sensazione di spaesamento: a sentire racconti del genere, sembra quasi che l’unica soluzione per le persone perbene sia nascondersi dal mondo e sperare non accada nulla di spiacevole. Quando lo Stato ti consiglia di stare in silenzio e di non denunciare, lo Stato ha fallito.


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