Lo “strummolo”, un antico gioco di strada tutto napoletano!


Lo strummolo è un antico gioco di strada tipico napoletano che vive ormai tra i ricordi di chi un tempo trascorreva interi pomeriggi a far ruotare una piccola trottola di legno.

Lo strummolo si presentava con una forma conica scalanata in senso orizzontale e con un chiodino di metallo alla base. Proprio in quelle scanalature i bambini avvolgevano una cordicella che veniva velocemente srotolata e portata via dallo strummolo che iniziava a girare vorticosamente su se stesso facendo perno sulla punta metallica.

Lo scopo del gioco era quello di avvicinarsi il più possibile con la propria trottola a quella dell’avversario, chi riusciva a spingersi oltre la linea tracciata a terra col gesso o chi riusciva semplicemente a far durare più a lungo la rotazione della trottola vinceva! Il vincitore inoltre, aveva il diritto di colpire con la punta d’acciaio del proprio giocattolo lo strummolo del perdente fino romperlo.

Se lo strummolo era di scadente fabbricazione non risultava bilanciato rispetto alla punta e la sua rotazione era breve o non aveva mai inizio, in quel caso, si diceva che lo strummolo era “ballarino” o “tiritèppete”,  parola che rappresenta una voce onomatopeica che indica il rumore di un corpo che cade. Quando il lancio del bambino non era perfetto invece, si diceva di aver fatto “cappellaccio”.

Quando la trottola aveva una cordicella non abbastanza lunga, si diceva “o strummolo a tiritèppete e ‘a funicella corta”, frase che ha dato origine ad un caratteristico modo di dire utilizzato per indicare una persona incapace, un artigiano poco fornito o un cliente poco largo di manica.


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