UE: Pompei sotto osservazione, i finanziamenti devono essere usati


Massimo Osanna, Sovrintendente agli Scavi Archeologici di Pompei, aveva dichiarato il giorno 5 Marzo che sarebbe stato difficile spendere i 105 milioni di Euro destinati dall’Unione Europea ai restauri previsti del Grande Progetto Pompei, parlando della necessità di una proroga.

Il commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn invece, attraverso il suo portavoce ha fatto sapere che “Le deroghe non sono possibili. Invece di cercare le eccezioni, la cosa più importante è concentrarsi e lavorare. Faremo una ‘check list’ per monitorare da vicino l’avanzamento dei lavori e un punto della situazione pubblico prima della pausa estiva”; di fatto avvertendo dunque l’Italia che quei soldi devono essere utilizzati subito e senza via d’uscita. Dell’argomento ha parlato pure il commissario Ue alla Cultura Androulla Vassiliou, dicendo che il patrimonio culturale dell’Europa è uno dei suoi beni più grandi e proteggerlo è una responsabilità che va condivisa tra tutte le Nazioni membro.

Crollo a Pompei

Crollo a Pompei

Ieri, tuttavia, in occasione di una riunione col ministro Dario Franceschini, Osanna ha ritrattato le parole del giorno prima precisando che il suo staff sta lavorando alacremente per rispettare i tempi, aggiungendo di aver espresso soltanto una preoccupazione e di non aver pensato a una proroga.

Noi, volendo pure prendere come veritiera la precisazione di Osamma, constatiamo con soddisfazione come l’Europa sia attenta al problema di Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia e Boscoreale, e come tenga sotto osservazione il modo in cui opera l’Italia. La figura che facciamo come Paese non è certamente e ancora una volta buona, visto che l’Italia sembra un bambino pigro che deve essere bacchettato dalla maestra per fare i compiti, ma almeno abbiamo qualche speranza circa il salvataggio di quei siti unici al mondo.


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