La storia di Piotr Zielinski: il ragazzo prodigio pronto a stregare Napoli


Un nome (ed un cognome) difficilmente pronunciabile in Italia, che siamo certi darà più di qualche grattacapo ai tifosi del Calcio Napoli: Piotr Zielinski. L’ultimo acquisto del Napoli (manca ancora l’ufficialità, attesa nelle prossime ore), è pronto a conquistare i suoi nuovi tifosi, per la maggior parte ancora un po’ scettici sul suo arrivo. Zielinski non è il colpo faraonico che in molti si aspettavano, ma un giovane di sicuro avvenire, richiesto espressamente da Maurizio Sarri. Proprio l’allenatore napoletano, aveva saputo apprezzare e valorizzare Zielinski quando sedeva sulla panchina dell’Empoli. Saprà farlo anche a Napoli?

Nato a Zabkowice Slaskie, nella Bassa Slesia, il 20 maggio del 1994, Piotr Zielinski è quello che può essere definito un “ragazzo prodigio” del pallone. Inizia la sua carriera nelle giovanili dello Zaglebie Lubin, squadra che milita nella Prima Divisione polacca. Le sue doti spiccano fin da subito, al punto che viene già chiamato per la nazionale Under 15. Zielinski completa quindi tutta la trafila delle nazionali giovanili, fino ad arrivare a quella maggiore.

In Italia, il suo nome viene fatto per la prima volta nel 2011, quando l’Udinese l’acquistò per poco meno di 100.000 euro. E sappiamo quanto sia brava la società friulana, quando si tratta di scovare giovani talenti. Impressiona fin da subito nella Primavera bianconera, al punto da meritarsi la chiamata in prima squadra dall’allora tecnico Francesco Guidolin. Il suo esordio in Serie A avviene nel 2 dicembre 2012 nel match tra Udinese e Cagliari, all’età di 18 anni. Un esordio particolare, perché Zielinski entra in campo al posto di Antonio Di Natale, un napoletano. Segno del destino? Forse.

Zielinski trova la sua consacrazione ad Empoli, sotto la sapiente guida di Maurizio Sarri. Trequartista, ma all’occorrenza anche regista, Zielinski è il classico centrocampista che sa far girare palla. Destro naturale, abile nelle punizioni dal limite dell’area. Grazie al suo baricentro basso, Zielinski non disdegna il dribbling nell’uno contro uno. In Inghilterra, lo hanno paragonato spesso al talento tedesco Marco Reus. Un paragone di quelli pesanti, ma che testimonia l’assoluta qualità del ragazzo, non ancora esplosa del tutto. Un diamante grezzo, che Sarri ha voluto fortemente, e sul quale dovrà lavorare ancora una volta, per trasformarlo definitivamente in un campione.


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