I familiari di Livia chiusi nel dolore. La mamma: “Mi fidavo di lui”


La perdita di un figlio è sicuramente l’esperienza più drammatica che un genitore possa sperimentare sulla propria pelle: ne porterà per sempre le cicatrici indelebili dentro di sé, nonostante la vita, in un modo o nell’altro, deve andare avanti per forza di cose. Un dolore che non avrà mai fine, che accompagnerà ogni attimo della vita di una mamma e di un papà in preda ad un silenzioso, disperato e profondo grido di sofferenza interiore.

Il malessere è ancor più accentuato quando le circostanze, nelle quali il figlio perde per sempre la vita, sono davvero assurde: è il caso di Livia Barbato, la ventiduenne deceduta nel violento incidente di domenica sulla Tangenziale di Napoli, provocato dal fidanzato, ubriaco.

Come riportato dal Mattino.it, i familiari della giovane vittima preferiscono rimane in sordina, chiusi e stretti nel loro infinito dolore, senza esporsi troppo. Nessuna parole di odio e rancore nei confronti di Aniello Mormile, il fidanzato della ragazza che, incoscientemente ha deciso di mettersi alla guida dell’auto in stato di ebbrezza, provocando la morte di due persone e danni irreversibili non a beni materiali ma ad essere umani. Il pensiero rivolto all’uomo di Torre del Greco che guidava l’auto che ha subito lo schianto e qualche parolina per Aniello. La mamma di Livia ha affermato che si fidava di lui, che lo aveva conosciuto ed accolto in casa.

Ci sono persone che non perdono mai le staffe, il loro buon senso, i loro modi di fare pacati, la loro intelligenza, la loro dignità nemmeno in situazioni ai limiti dell’assurdo, nelle quali l’unica cosa che verrebbe da fare è sfogare la propria rabbia senza fine. Persone che meritano ogni stima.


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