Video. Di Tota, sparato e scambiato per camorrista: “Trattato da criminale perché napoletano”


Mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato“. Con queste parole Antonio Di Tota comincia la sua intervista a Le Iene. Di Tota, 45enne, padre di famiglia residente a Miano, racconta il giorno in cui fu coinvolto in un agguato di camorra. I media, nel riportate l’accaduto, lo descrivono erroneamente come un affiliato alla camorra. Un’umiliazione per un uomo ed un padre, onesto lavoratore senza alcun precedente penale. Così, la “iena” Giulio Golia, su segnalazione dello stesso Di Tota, decide di intervistarlo, per vederci chiaro su questa singolare vicenda. “Era il 22 novembre del 2015, un giorno normalissimo, come tanti altri. Mentre stavo attraversando la strada, due uomini a bordo di uno scooter mi hanno colpito al braccio – esordisce Di Tota – Credevo di morire, ho provato un dolore indescrivibile“.

L’uomo mostra poi le sue ferite, che ancora oggi gli causano problemi motori. “Sono stato trattato come un delinquente dalle forze dell’ordine – aggiunge – una persona non può avere una fedina penale pulita solo perché è napoletano?“. Questa accusa totalmente infondata gli ha creato anche problemi sul lavoro, lui che di mestiere fa l’elettricista. Solo dopo l’intervento di Giulio Golia, i vari giornali che avevano erroneamente riportato la notizia (a seguito di un errato comunicato diffuso dalle forze dell’ordine) hanno corretto l’errore, cancellando quel “affiliato alla camorra“, che tanta sofferenza ha procurato a Di Tota ed alla sua famiglia.

Potete guardare il servizio completo a questo LINK.


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