Roaming all’estero: da metà giugno si telefonerà come da casa


Buone notizie per chi viaggia spesso all’estero: da metà giugno verrà abolito il roaming per i consumatori che si trovano all’estero.

Finalmente chi si troverà fuori dall’Italia, per un viaggio di lavoro o per svago, non si troverà il credito prosciugato a causa degli elevati costi di chiamate, messaggi e connessioni dati. C’è stato, infatti, un accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione europei, nella notte,  sui prezzi all’ingrosso che gli operatori si applicano tra di loro per offrire servizi di roaming.

Viene, dunque, stabilito che una telefonata fatta da Napoli, Roma o Milano non deve costare di più se lo stesso utente si sposta in qualsiasi altra città europea. Certamente per gli operatori si tratta di un adeguamento che chiarisce e regola le tariffe all’estero ma molti già si erano attrezzati fornendo dei pacchetti ad hoc per chi dovesse telefonare, mandare sms o navigare su internet all’estero.

Le tariffe all’ingrosso saranno diminuite del 90% in modo tale che gli operatori offrano ai clienti il roaming, senza aumentare i costi delle telefonate nazionali.

Questi i prezzi all’ingrosso stabiliti: per quanto riguarda le telefonate voce si parla di 0,032 euro al minuto, per gli sms di 0,01 euro; per il traffico dati si scenderà dall’attuale 50 euro a Gigabyte a 7,7/GB, per poi proseguire a scendere in diverse fasi. Dal 1 gennaio 2018 il tetto sarà 6 euro a Giga, dal 1 gennaio 2019 4,5/GB, dal 1 gennaio 2020 3,5/GB, dal 1 gennaio 2021 3/GB e dal 1 gennaio 2022 2,5/GB.

Alcuni, però, si dicono scettici tra cui l’eurodeputato grillino David Borrelli, che si legge su Repubblica.it: “A causa delle elevate tariffe massime all’ingrosso i piccoli operatori difficilmente riusciranno a sostenere i costi per garantire il roaming zero a chi viaggia. Dalla promessa di azzerare il roaming siamo arrivati al roaming indiretto per tutti: una stangata per i cittadini che già in questi mesi hanno subito rialzi ingiustificati delle tariffe da parte delle compagnie telefoniche, come più volte denunciato dall’Agcom”.

 

 

 


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