Vigilante ucciso, tre minorenni confessano: “Volevamo rubargli la pistola”


Napoli – Un furto finito male, questo il motivo che ha portato alla morte del vigilante Francesco Della Corte, non più tardi di due sere fa, presso la stazione di Piscinola. Gli assassini tre minorenni, rispettivamente di 16 (2) e 17 anni, che hanno percosso il 51enne con bastoni di fortuna per sottrargli la pistola di servizio.

Questa è la ricostruzione dei fatti alla quale sono giunti gli uomini del Commissariato di Scampia, coordinati dalla Procura dei minori di Napoli. Telecamere della stazione e intercettazioni ambientali a carico di persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio sono state fondamentali per risalire all’identità dei tre ragazzi, autori del delitto.

Risultano tutti incensurati e non frequentanti alcun istituto scolastico. Su di loro ora pende l’accusa di tentata rapina e omicidio doloso. In attesa del processo, sono stati condotti nel carcere minorile di Nisida. Qui hanno comunque già confessato i crimini loro imputati e hanno ricostruito come sono andati i tragici fatti della sera tra giovedì e venerdì scorso.

Il vigilante Della Corte, di Marano, è stato ripetutamente picchiato e ferito alla testa, mentre stava effettuando gli ultimi controlli prima di chiudere il cancello d’ingresso alla stazione della metro. Le armi utilizzate sono state due piedi di un tavolo di legno rinvenuti dai tre minorenni lungo la strada. Motivo dell’efferata aggressione il tentativo di sottrarre al vigilante la pistola di servizio, nascosta però in una tasca interna del giubbotto e per questo non trovata dagli aggressori.

Quando i poliziotti del commissariato di Scampia sono giunti alla stazione di Piscinola lo hanno trovato inginocchiato vicino all’auto della società per cui lavorava – la Security Service – con il viso completamente insanguinato e una vistosa ferita in testa. In un cassonetto nei pressi dell’auto gli agenti hanno trovato i bastoni e la borsa di Della Corte. Portato all’ospedale Cardarelli e operato d’urgenza al cervello, il vigilante era stato tenuto in coma farmacologico, fino al decesso.


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