Il regista: “Mi sono innamorato perdutamente di Napoli”


Marco Manetti, che insieme al fratello Antonio costituisce il duo “Manetti Bros”, i registi di “Song ‘e Napule”, nello Speciale Napoli del magazine “Ulisse” a cura della compagnia aerea Alitalia ha parlato del suo amore per la città di Napoli, nato in occasione delle riprese della commedia poliziesca apprezzata e premiata dal pubblico. Ecco il testo della breve intervista fatta da Vincenzo Petraglia al regista:

Qual è il volto di Napoli che emerge più di ogni altro nel film?
Quello della sua estrema bellezza, perché Napoli è meravigliosa, e il rischio, com’è avvenuto di recente anche nel cinema, è quello che si mostrino soltanto i suoi lati peggiori, spesso legati al degrado delle periferie. Col nostro film, pur essendo un poliziesco, abbiamo voluto renderle un po’ di giustizia, mostrando le meraviglie del suo centro e la sua solarità, ispirandoci in questo a maestri quali Nanni Loy ed Ettore Scola.

Da romano quale sei, cosa ti ha affascinato di più della città?
La sua estrema vitalità. Napoli è una città molto stimolante. Me ne sono innamorato perdutamente!

Quali sono i film su Napoli che più hai amato?
“Mi manda Picone” e “scugnizzi” di Nanni Loy, “Maccheroni” di Ettore Scola e ovviamente tutta la filmografia di Totò.

Nel film un ruolo molto importante lo riveste la musica. Chi sono per te i cantanti napoletani più grandi di sempre?
Rispondo su tre piani temporali: Roberto Murolo, Pino Daniele e oggi Franco Ricciardi.

Due posti, magari un po’ inediti, da non perdersi a Napoli…
L’isola di Nisida e poi Quartieri Spagnoli e il Rione Montesanto, per tuffarsi appieno nella vita popolare napoletana.

Un ristorante e una pizzeria?
La Trattoria Le Zendraglie (via Pignasecca 14) e la Pizzeria Da Michele (via Cesare Sersale 1).


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