Petrolio nel Sannio. Ribellioni contro le trivelle


Nella giornata di ieri la Regione Campania con un decreto, dunque con una soluzione giuridica con effetto immediato e senza la possibilità di parlamentare in maniera ragionata con tutte le istanze coinvolte, con disprezzo totale per la forme democratiche e sfruttando in maniera truffaldina la pausa estiva, concede i permessi di trivellazione preliminare per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi nel Sannio.

Attuamente i comuni coinvolti sono 18, ma la rivolta delle masse popolari coinvolge un numero più esteso di genti.

Dopo l’insediamento degli elettrodotti di Terna, il sindaco di Benevento Fausto Pepe richiama le comunità alla lotta. L’avallo della Regione Campania al progetto di estrazione petrolifera “Case Capozzi”, getta il sindaco nel più assoluto sgomento e allarme. “In Regione c’è una palese disparità di trattamento nei confronti delle aree interne. Tale atteggiamento non ci sorprende, ma ci spinge a dire che siamo pronti a difendere il nostro territorio. Mi attiverò con gli altri sindaci per istruire un ricorso contro l’autorizzazione che presenta numerosi profili da verificare per l’impatto ambientale” afferma il sindaco e sottolinea come al ricorso si affratellerano i comuni avellinesi di Casalbore, Montecalvo, Ariano Irpino, Melito Irpino. Inoltre si chiede un audizione immediata con la commissione ambientale competente alla Regione Campania e con la società inglese Delta Energy, responsabile della composizione dei rapporti per il rispetto della sicurezza ambientale.

La regione ignorando le realtà locali, facilitando gli iter burocratici e la legislazione regionale in materia di estrazione petrolifera, ignorando i piani urbanistici comunali e provinciali, ignorando il rischio sismico esistente nelle regioni in questione,  ignorando i rapporti scientifici del 1952, gli studi indipendenti della Provincia e dell’Unisannio a sfavore del progetto, stanno legittimando un atto “criminale” e “antidemocratico” ai danni del Sannio e dell’Italia.

Con le parole di Vittorio Sgarbi ci chiediamo: “Se qualcuno di questi politici decidesse di abbattere la Cupola di San Pietro, noi glielo faremmo fare perché lo ha fatto osservando la legge?”

Quando rivoltarsi contro la legge è criminale e quando la più alta espressione democratica? Il popolo americano ci insegna!

 


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