Rifiuti radioattivi nel Salento: il Sud, la pattumiera del mondo intero


Si torna a parlare di rifiuti tossici e nucleari nel nostro Sud. Non molto tempo fa, infatti, avevamo trattato in maniera dettagliata ed approfondita la questione, evidenziando come non si tratti di un problema ristretto alla famosa “Terra di Fuochi”, ma come, purtroppo, questa sia una problematica ben più estesa.

La Terra dei Fuochi non è nulla in confronto a quella che è la drammatica situazione in cui versano le nostre terre. Anche la Puglia, infatti, ed in particolar modo il Salento ha una soglia di criticità piuttosto alta. Fu il boss Schiavone a dichiarare che “la zona del Sud, fino alle Puglie, era tutta infettata da rifiuti tossici provenienti da tutta Europa e non solo dall’Italia […]”. Alcuni rifiuti sono giunti perfino dall’Australia, a dimostrazione di come il Mezzogiorno sia la pattumiera del mondo intero: noi moriamo, loro si arricchiscono.

Ma dove sono sepolti tutti questi rifiuti radioattivi?

Come riportato da Resto al Sud, Antonio Negro, sostituto procuratore di Lecce, ha disposto degli accertamenti del suolo e sottosuolo nella zona di Andrano, nel leccese appunto, per riscontrare la presenza di questi rifiuti nucleari.

Rilievi svolti dai carabinieri del nucleo Noe di Lecce e che rientrano nel “MIAPI” ( Monitoraggio e individuazione delle aree potenzialmente inquinate, progetto che coinvolge le regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), dell’Arpa e del Ministero dell’ambiente, che mira proprio ad individuare le zone più a rischio, sedi di materiale nocivo per l’uomo e non solo.

Durante l’ispezione sono stati riscontrati elevati livelli di radioattività, in particolar modo un’anomala presenza di uranio, nei pressi delle campagne antistanti il cimitero di Andrano. Sono stati disposti, quindi, perlustrazioni  specifiche del sottosuolo in quella determinata area.


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