Il Giovedì Santo e l’antica tradizione d’ ‘o struscio a via Toledo


‘O struscio è una tradizione del Giovedì santo che consiste nel visitare i sepolcri, ovvero le solenni esposizioni del Santissimo, allestite in occasione della settimana santa.

Secondo un’antica credenza, occorreva fà ‘e ssette chiesielle, cioè visitare sette tra le principali chiese cittadine. In verità, le sette chiese, a cui si fa riferimento, sono: Spirito SantoSan Nicola alla Carità, San Liborio alla Pignasecca, Madonna delle Grazie, Santa Brigida, San Ferdinando di Palazzo e infine San Francesco di Paola; tutte localizzate lungo il tragitto che va da Via Toledo fino a Piazza del Plebiscito.

Lo struscio a Napoli

Questa antica pratica veniva eseguita nel tardo pomeriggio del Giovedì santo, uno dei pochi momenti in cui poteva essere presente tutta la famiglia, che all’unisono si dedicava a brevi visite delle chiese. Questa passeggiata lungo il corso cittadino, finalizzata alla visita ai sepolcri, è detta ‘O struscio.

L’origine di tale espressione risale all’epoca settecentesca quando a Napoli, in prossimità della Settimana Santa, Ferdinando I di Borbone varò un bando in cui vietava, sull’esempio della Spagna, la circolazione di carrozze, carri e cavalli. In seguito il divieto venne circoscritto alla sola Via Toledo, poiché la famosa via, nei giorni antecedenti la Pasqua, era presa d’assalto dalla popolazione napoletana, proprio per adempiere a tale usanza.

La calca costringeva le persone a procedere lentamente e a strusciare le suole al fondo stradale, provocando un rumore detto struscio. Altri, invece, associano lo stesso rumore a quello provocato dallo strusciarsi degli abiti nuovi, ingignati proprio in occasione delle festività pasquali. Le cronache dell’epoca testimoniano che ‘o struscio, oltre ad essere un fenomeno religioso, divenne occasione per mettersi in mostra e farsi vanto del proprio stato sociale.

La celebre Matilde Serao in una sua opera dal titolo “La Madonna e i santi” si pronunciò a riguardo:

Ha un’origine tutta musicale, perché viene dal fruscìo che fanno i piedi mollemente smossi e le gonne seriche delle donne”

Negli anni è divenuta espressione d’uso comune per indicare la passeggiata che si è soliti fare su e giù per il corso cittadino: “Addò vaje? A fa ’o struscio!”.

Parliamo di un vero e proprio fenomeno sociale che oggi viene inteso come momento di aggregazione utile per fare conoscenza, incontrarsi e scambiare due chiacchiere o, come si dice da noi, per inciuciare.

Fonte: I Sepolcri e lo Struscio, storia di una tradizione, di Nunziante Rusciano


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