Vaccino per tutti i farmacisti, non solo quelli delle Asl: l’appello di Agifar


Raggiunto l’obiettivo della scoperta del vaccino, le grandi aziende farmaceutiche, che quotidianamente continuano ad aumentare il proprio fatturato attraverso la dispensazione di medicinali da parte dei farmacisti, si sono impegnate a fornire quantitativi idonei dello stesso alle varie nazioni europee dando il via all’attuazione del piano vaccinale secondo numeri tuttavia molto lontani dalla realtà. E’ l’appello di Agifar.

Al fine di risolvere tale questione le grandi multinazionali farmaceutiche, da sempre in competizione tra loro, oggi cercano di trovare accordi utili alla cooperazione per poter produrre un maggior quantitativo di vaccini in grado di ridurre la diffusione del virus COVID-19, ma soprattutto per trasmettere un messaggio di forte interesse verso la tutela della salute della popolazione mondiale.

Intanto gli operatori sanitari, e tra questi i farmacisti che sin dall’inizio della pandemia insieme a medici, infermieri, biologi, medici veterinari, psicologi e tanti altri operatori del comparto sanitario, si sono prodigati al meglio per cercare di correre incontro alle esigenze della popolazione, ci hanno rimesso, in non pochi casi, la propria vita.

Purtroppo, nonostante l’impegno costante da parte di tutti gli operatori della salute, il nostro sistema sanitario, tanto invidiato oltralpe, sembra fornire spesso una tutela differenziata. Il piano vaccinale messo in campo dalla nostra Regione, che vede la stessa ai primi posti tra le Regioni dispensatrici di vaccini, coinvolge purtroppo a macchia di leopardo gli operatori sanitari. Mentre per gli psicologi, i medici, gli infermieri ed i medici veterinari è stata prevista una vaccinazione per la totalità degli iscritti all’ordine professionale di appartenenza, per altri ordini ciò non è accaduto. Per i biologi è stata prevista l’adesione alla campagna di vaccinazione attraverso una piattaforma dedicata, ma di fatto, al momento, sono stati sottoposti alla vaccinazione solo coloro i quali  operano nei laboratori di analisi accrediti dalla Regione Campania nonché quelli che lavorano nelle istituzioni scolastiche in qualità di docenti.

Lo stesso criterio è stato riservato ai farmacisti, per i quali solo i collaboratori delle farmacie afferenti alla Federfarma, federazione dei titolari di farmacia, e quelli operanti nelle farmacie comunali oppure impiegati nelle ASL sono stati vaccinati. I farmacisti giovani e meno giovani che invece prestano il loro impiego nelle parafarmacie o nelle farmacie veterinarie non hanno potuto ancora usufruire di questo “privilegio”.

A poco sono valse le continue richieste formali rivolte ai dirigenti delle ASL e dell’unità di crisi della Regione Campania da parte dell’Ordine professionale dei Farmacisti della Provincia di Caserta. Risulta difficile comprendere il perché di tali scelte dal momento che la dispensazione del farmaco, che avvenga all’interno di una farmacia o di una parafarmacia, risulta comunque un atto professionale volto alla tutela della salute del cittadino e che, come tale, dev’essere ugualmente tutelato.

Coinvolgere in maniera completa nella campagna di vaccinazione i professionisti della salute che costantemente producono, controllano, conservano e dispensano i FARMACI potrebbe rappresentare un forte messaggio di sicurezza e di speranza verso il VACCINO che, al momento, rappresenta l’unica via di uscita da una situazione pandemica che priva ogni persona della libertà di agire.


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