VIDEO/ Incendio all’Arenella, a fuoco un parcheggio abbandonato
Giu 04, 2025 - Redazione Vesuviolive
Incendio Arenella
Momenti di grande tensione nel quartiere Arenella nella giornata di ieri, 3 giugno, quando un incendio è divampato all’interno del parcheggio abbandonato sovrastante la stazione della metropolitana Montendonzelli. Le fiamme, alimentate da materiali infiammabili presenti nell’area, hanno suscitato forte preoccupazione tra i residenti, che da tempo segnalano lo stato di degrado e abbandono in cui versa la struttura.
A farsi portavoce del malcontento popolare sono stati il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e il capogruppo di Europa Verde alla Municipalità V Rino Nasti. «Un episodio gravissimo e prevedibile – dichiarano –. L’accumulo di rifiuti e materiali pericolosi era noto e più volte denunciato. È inaccettabile che un’infrastruttura pubblica, potenzialmente strategica per la mobilità urbana, venga lasciata in queste condizioni».
Il rogo è stato domato solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, che sono riusciti ad accedere alla zona passando per un terreno appartenente a un istituto religioso adiacente. Tuttavia, l’episodio ha riacceso i riflettori su una problematica strutturale mai affrontata: da anni, il parcheggio è inutilizzato, in balìa dell’incuria e spesso rifugio di fortuna per persone senza fissa dimora.
«È ora di uscire dall’ambiguità – proseguono Borrelli e Nasti –. Quella struttura potrebbe essere riqualificata e restituita alla cittadinanza, generando servizi utili e persino entrate economiche per il Comune. Invece, si continua a lasciare che degrado e pericoli si accumulino».
Oltre al parcheggio, i rappresentanti di Europa Verde puntano il dito anche contro lo stato dei vicini giardini Murat, nati come spazio pubblico per la socialità del quartiere ma oggi totalmente trascurati. «I giochi per bambini sono rotti o inutilizzabili, l’intera area è abbandonata, spesso frequentata da senzatetto. I cittadini meritano sicurezza, decoro e servizi, non l’indifferenza delle istituzioni».
