Salvini pensa al Piano Casa… per sé: compra una villa di 700mq a Roma per 1,3 milioni (2000 €/mq)

Matteo Salvini


Matteo Salvini ha finalmente realizzato il suo “Piano Casa”: peccato che riguardi soltanto lui. Il ministro delle Infrastrutture compra una villa alla Camilluccia – uno dei quartieri più ricchi e imperscrutabili di Roma – pagandola come se fosse un trilocale vicino al raccordo. Quasi 700 metri quadri, 28 vani, quattro piani, due box e un parco: un’operazione immobiliare che non è un affare, è un miracolo urbanistico.

La villa di Salvini ad un prezzo stracciato

Mentre in Italia chi cerca casa trova solo affitti fuori controllo e mutui da cardiopalma, Salvini entra nell’alta società romana con uno scontrino che rasenta la sceneggiatura comica: 1,35 milioni di euro per un immobile che nella stessa zona varrebbe almeno il doppio. Altro che “Roma ladrona”: qui siamo alla “Roma svenduta”.

Da “uomo del popolo” a signore della Camilluccia

Quello che un tempo si filmava nel suo prestigioso bilocale ora passeggia nei saloni della sua villa da romanzo decadente. La transizione è stata rapida: da balconaro a proprietario di una reggia silenziosa avvolta nel verde, tra stilisti, ambasciatori e calciatori. E in questa favola politica, il prezzo è il lieto fine: 2.000 euro al metro quadro. Una cifra così bassa per la Camilluccia che, di solito, la trovi solo nei sogni… oppure nelle inchieste giornalistiche. Come quella del quotidiano Domani che ha scoperto il fatto.

Alla domanda su come abbia trovato l’affare del secolo, Salvini risponde con il suo immancabile – e patetico – tocco di autoironia volontaria: “Mi stanno stressando perché ho avuto l’ardore e l’ardire di trovare casa su Immobiliare.it. Sono andato come qualche altro milione di italiani sul sito, peraltro da fesso, pagando esattamente la cifra richiesta”. E allora si vede che i fessi sono tutti gli altri, che sullo stesso portale trovano miniappartamenti da 40 mq a prezzi da gioielleria.

Prezzo stracciato, storia ingombrante

Dietro l’immobile c’è la storia ultraventennale della famiglia Acampora, legata al mondo di Cesare Previti e alle sue note vicende giudiziarie. Un immobile finito in mano alla coppia Salvini-Verdini dopo una sequenza di liquidazioni, procure speciali e pignoramenti evaporati. Nessuna anomalia amministrativa, certo. Ma politicamente, è come vedere un vegano uscire da una sagra della porchetta: la scena stona.

Il rogito? Firmato dal notaio candidato con la Lega

Come se non bastasse, l’atto è stato controfirmato dal notaio Alfredo Maria Becchetti, candidato non eletto con la Lega. Quello stesso notaio che ha seguito anche gli atti della società Stretto di Messina, il progetto a cui Salvini si aggrappa come un pellegrino al suo santuario. Un cerchio perfetto: la villa, il prezzo, il notaio. Più che un affare immobiliare, sembra un raduno di famiglia.


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