Covid, lo studio: in Campania troppi casi da fuori. Il Nord andava chiuso subito


Napoli – Un resoconto dell’ASL Napoli 2 Nord ha messo in luce come, in Campania, sia stata molto forte l’incidenza dei casi dovuta a coloro che sono rientrati nella regione nel periodo tra l’8 marzo (dopo l’imposizione del lockdown) e il 5 maggio. L’impatto è stato statisticamente 4 volte maggiore tra i viaggiatori in arrivo (0,33%) che tra i residenti (0,084%).

Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 2 Nord ha ricostruito la catena di contatti di 3977 viaggiatori che si sono autodenunciati. L’indagine ha messo in luce come 37 casi di contagio potrebbero essere stati causati proprio a causa di un contatto con costoro. Emblematico il caso di una cittadina dove 10 su 12 contagi totali erano dovuti proprio a un link con un viaggiatore asintomatico entrato in Campania da una regione diversa. Ben il 12,28% dei contagiati ha riferito di essere entrato in contatto con un viaggiatore poi rivelatosi paziente positivo asintomatico.

I dati ci dicono dunque che molto probabilmente aveva ragione chi voleva la chiusura immediata di tutte le regioni, specialmente quelle del Nord. Bisogna infatti considerare anche il numero di contagi non emerso in questo studio dell’Asl Napoli 2 poiché non tutti i viaggiatori si sono autodenunciati. Senza i famosi esodi, forse, la catastrofe sarebbe stata caratterizzata da numeri meno gravi, almeno al Centro ed al Sud.


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