A Ercolano c’è piazza Carlo di Borbone: l’orgoglio del Sud si fa sempre più spazio

Piazza Carlo di Borbone a Ercolano


La verità storica e l’orgoglio del Sud si fanno sempre più spazio. Uno dei sintomi è quanto avvenuto ad Ercolano, dove è nata piazza Carlo di Borbone: il nuovo luogo della città che sovrasta gli Scavi Archeologici, l’eccellenza per cui da tutto il mondo milioni di turisti e visitatori scelgono di visitare la cittadina all’ombra del Vesuvio.

A Ercolano c’è Piazza Carlo di Borbone

Dopo San Giorgio a Cremano e Portici, per restare nell’ambito di pochi chilometri di distanza, anche Ercolano omaggia Carlo di Borbone, utilizzando il titolo di sovrano che egli adottò in quanto re di Napoli. In altre occasioni, molto indietro nel tempo, fu usato il titolo di Carlo III con riferimento al trono di Spagna, per rimarcare le sue origini ed insinuare l’estraneità della dinastia borbonica rispetto al Mezzogiorno, ma ricordiamo che Carlo fu l’unico (in quanto primo) sovrano dei regni di Napoli e Sicilia (poi Due Sicilie) ad essere nato fuori dai confini del Sud. I suoi discendenti parlavano napoletano ed osservavano le stesse tradizioni dei loro cittadini.

Un avvenimento commentato positivamente dai Neoborbonici: “Ormai facciamo fatica a ricordare tutti i comuni nei quali è stato deciso di intitolare una strada o una piazza ai Borbone – ha dichiarato il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico -. Questa volta tocca a Ercolano con un grande valore aggiunto:si tratta di una grande piazza che sovrasta quegli scavi meravigliosi voluti proprio dai Borbone”.

“Grazie al sindaco Buonajuto, alla giunta, ai responsabili degli scavi e ai loro sponsor internazionali: quella piazza – aggiunge De Crescenzo – da simbolo negativo è divenuta ora simbolo positivo, come hanno dichiarato anche le autorità. Anche questo, comunque, è il frutto di tutti questi anni di battaglie culturali neoborboniche. Anche così cambia la storia. Nonostante appelli, petizioni, migliaia di firme e sondaggi ‘stravinti’, manca all’appello solo la città di Napoli, l’antica capitale ancora “vittima” di una ristretta élite politico-intellettuale con poche radici e poco orgoglio che sembra non aver intenzione di dare spazio ai veri personaggi che hanno reso Napoli capitale, magari sostituendo i ‘finti eroi della patria’”.

“Da giovane porticese sono felicissimo che tre città vesuviane vicine, come San Giorgio a Cremano, passando per Portici ed oggi Ercolano, in pochi anni abbiano riscoperto la storia di una grande famiglia e di un grande Re come Carlo di Borbone, che tanto ha dato a queste zone – ha dichiarato Emilio Caserta, resp.le giovanile del Movimento Neoborbonico – ciò significa che c’è una rivoluzione culturale in atto, e che tante sono le presenze anche nelle istituzioni che stanno riscoperto certe verità, ma soprattutto ci sono cittadini che fanno sentire la loro voce su queste tematiche. A noi giovani serve anche questo per essere orgogliosi di essere napoletani, porticesi, ercolanesi e meridionali”.

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