Operazione record al Monaldi: protesi cardiaca riparata senza intervento

L'ospedale Monaldi


Siamo lieti di comunicare un caso di medicina innovativa. Siamo all’Ospedale Monaldi presso la Uoc di Cardiologia e Utic “Vanvitelli”, diretta dal professore Paolo Golino e l’azienda ospedaliera in questione è quella dei Colli.

E al Monaldi più volte è stato messo “cuore”, pensiamo al 46enne salvato da un cuore artificiale, o al delicato intervento ibrido al cuore, effettuato per la prima volta in Campania.

Si è intervenuti per la riparazione di una protesi mitralica malfunzionante senza ricorrere alla chirurgia. L’intervento è stato eseguito dal dal dottor Maurizio Cappelli Bigazzi, emodinamista, con l’aiuto delle dottoresse Gemma Salerno, ecografista, e Maria Teresa Palladino, anestesista. Indispensabile è stato anche il supporto del personale infermieristico e dei tecnici di radiologia di sala.

Perché ricorrere a un intervento di questa portata? Perché, nel caso specifico, si trattava di una paziente di 80 anni con un quadro clinico delicato. Procedere chirurgicamente avrebbe comportato una serie di rischi.
Ma anche, e soprattutto, perché la medicina ha bisogni di cercare continuamente nuove soluzioni per garantire sempre maggiore sicurezza e benessere.

Come si è proceduto? È stata inserita, all’interno della protesi, una nuova valvola per via totalmente percutanea, ossia attraverso la puntura della vena femorale e sotto guida ecografica ed angiografica.
Il professore Paolo Golino ci ha spiegato che: “L’intervento rappresenta una valida alternativa alla chirurgia cardiaca tradizionale in pazienti ad alto rischio operatorio, infatti è stato ridotto sensibilmente il trauma e il decorso post operatorio. La paziente, due giorni dopo l’intervento, è stata dimessa“.

“Si tratta di una procedura innovativa che è stata realizzata per la prima volta in Campania – spiega Antonio Giordano, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – perché la valvola è stata posizionata in maniera totalmente percutanea, ossia senza ricorrere a una incisione transapicale del cuore, bensì procedendo mediante la puntura del setto divisorio tra gli atri cardiaci”.

Queste sono notizie che ci riempiono il cuore di gioia e ci fanno ben sperare per il futuro. Passo dopo passo, la medicina ci dà sempre più soluzioni e sicurezze, togliendoci qualche paura per un nostro amico, parente o per noi stessi.


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