“Per loro i vitalizi, per noi la schiavitù”: cancellato il RdC mentre il PNRR viene regalato al Nord

Proteste a Napoli per la cancellazione del Reddito di Cittadinanza


“Per loro i vitalizi, per noi la schiavitù”. Quella di oggi è la giornata delle proteste, a Napoli ma non solo, dopo la cancellazione del Reddito di Cittadinanza comunicata ai percettori considerati occupabili tramite un semplice sms. Dal mese di agosto infatti la mensilità non verrà più pagata alla categoria compresa tra i 18 ed i 59 anni, senza minori o disabili a carico: la schiera di persone definite dal Governo, appunto, occupabili ed ossia idonee a lavorare.

Proteste in tutta Italia per la cancellazione del Reddito di Cittadinanza

Lo slogan più gettonato dai manifestanti è quello che riguarda la reintroduzione dei vitalizi per i parlamentari: un privilegio per pochi (non) eletti mentre chi è in difficoltà economica deve essere oggetto di un provvedimento che attualmente è solo uno spot. La crociata contro il Reddito di Cittadinanza è un contentino che la maggioranza ha fatto al proprio bacino di utenza, situato prevalentemente nel Nord del Paese, quello che storicamente gode dello sviluppo dato dagli ingenti finanziamenti statali e della manodopera a basso costo proveniente proprio dalle regioni meridionali.

I manifestanti fuori la sede dell’Inps a Napoli

Tra le sigle presenti c’era Potere al Popolo, che su Facebook ha scritto: “Ora, siamo in presidio davanti alla sede dell’INPS di Napoli a via De Gasperi, contro la decisione del governo Meloni di sospendere il reddito di cittadinanza per 169 mila famiglie. Togliere questo sussidio significa rendere le persone più ricattabili, perché molti si troveranno costretti ad accettare lavori sottopagati, anche nell’economia illegale. In piazza con noi, ci sono alcuni percettori di reddito e Federazione del Sociale – USB Napoli/Campania. In questo momento, una delegazione sta avendo un incontro con il direttore dell’istituto di previdenza, tra loro anche il portavoce nazionale di Potere al Popolo, Giuliano Granato”.

Il furto di risorse del Sud per dirottarle al Nord

Non solo Napoli, in tantissime città italiane oggi le sedi dell’Inps sono state colpite da un accresciuto numero di persone chi vi si sono recate per avere spiegazione. Certamente al Sud l’incidenza è maggiore, ma è a causa delle diffuse condizioni di povertà o disagio economico della popolazione. Un dato di fatto asserito anche dall’Unione Europea che, per tale motivo, ha destinato la parte più consistente del Recovery Fund all’Italia, la quale ha carpito i finanziamenti per poi dirottare decine di miliardi al Nord.


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