Sanità, eccellenza a Napoli: al Pascale il primo robot da Vinci monoportale senza incisioni

Il Pascale inaugura il nuovo robot da Vinci monoportale


Napoli ancora d’eccellenza, la sanità in Campania che anticipa quello che sarà il futuro in Italia. Certo, la strada da fare e il gap da annullare con le regioni più ricche è ancora – e tragicamente – consistente, eppure sappiamo che non è per nostro demerito, bensì a causa del mancato trasferimento di fondi da parte del Governo centrale, che finanzia le regioni settentrionali lasciando all’asciutto quelle meridionali. Nonostante tutto, le poche risorse si fanno fruttare nel modo migliore possibile.

Al Pascale di Napoli il primo da Vinci senza incisioni d’Italia

L’Istituto dei tumori Pascale si conferma come centro di eccellenza, diventando il primo ospedale italiano ad utilizzare l’ultima generazione di robot chirurgico monoportale. Il nuovo dispositivo va a completare la quarta generazione da Vinci, che include i sistemi robotici Multiport X e XI, offrendo al chirurgo l’opportunità di trattare un maggior numero di pazienti, con un approccio più appropriato in base alle caratteristiche personali e riducendo i processi infiammatori derivanti dalle incisioni chirurgiche.

Come funziona

Provvisto di un unico braccio robotico, il nuovo da Vinci offre al chirurgo la possibilità di eseguire complessi interventi robot assistiti attraverso un unico accesso, sfruttando potenzialmente gli orifizi naturali per raggiungere gli organi senza incidere la parete muscolare. Il robot da Vinci combina infatti un’avanzata tecnologia robotica con endoscopio flessibile che offre immagini 3D HD per vedere sopra, sotto e attorno alle strutture anatomiche durante la procedura; inoltre, la strumentazione evoluta consente sette gradi di mobilità aumentando la flessibilità e la capacità di manovra del chirurgo in misura maggiore rispetto alla mano umana, migliorando notevolmente la precisione dell’intervento.

Per cosa sarà usato

Si inizia con gli interventi urologici per poi estenderli alle altre branche della chirurgia. Da domani e per i prossimi tre giorni l’equipe urologica, diretta di Sisto Perdonà, effettuerà quattro interventi di prostatectomia e altrettanti per la chirurgia del tumore del rene, tutti eseguiti attraverso un unico accesso. L’avanzato sistema completa la quarta generazione del più evoluto robot chirurgico che quest’anno spegne 25 candeline e introduce un nuovo approccio che supera i limiti della chirurgia mininvasiva e amplia la complessità dei pazienti trattati.

Dal 1999, anno di arrivo del primo da Vinci in Italia, la chirurgia robotica ha compiuto un’importante evoluzione raggiungendo oggi 200 sistemi attivi in Italia in 168 strutture ospedaliere, di cui 130 solo nel sistema pubblico, e più di 300mila pazienti trattati, con una previsione di trattarne più di 50mila nel 2024. L’80% degli interventi in urologia, chirurgia generale e ginecologia e il restante 20% in chirurgia toracica, cardiochirurgia, otorinolaringoiatria e chirurgia pediatrica.


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