Da “America’s Cup” ad “America’s Pacco”: le mani su Bagnoli e gli interessi di chi ruba il mare ai napoletani
Mag 30, 2025 - Francesco Pipitone
La presentazione dell'America's Cup 2027 a Napoli
America’s Cup o America’s Pacco? Alle luci scintillanti della prestigiosa competizione internazionale che si svolgerà, per la prima volta, a Napoli, fanno da contraltare le ombre ed i tanti interrogativi che ruotano intorno all’accordo siglato tra il Team New Zealand, il governo italiano e l’amministrazione comunale partenopea.
Le ombre dell’America’s Cup a Napoli: domande senza risposte
Sia chiaro fin dal principio: il prestigio dell’America’s Cup non si discute, così come i risvolti d’immagine di cui beneficerà la città partenopea. Ma qual è il costo di tutto ciò? Quali saranno i benefici per i normali cittadini? Che ne sarà dei progetti di riqualifica di Bagnoli?
A queste e molte altre domande non vi è risposta. I napoletani hanno dovuto accettare decisioni imposte dall’alto ed accogliere ad occhi chiusi, sulla fiducia, qualcosa di cui si sa davvero poco. Per una città che non è mai stata abituata a palcoscenici importanti, relegata dalla matrigna Italia a ruolo subalterno, avere un’opportunità simile sembra letteralmente manna dal cielo. Una città che non possiede il background necessario da sapere che ogni cosa ha un prezzo.
Gli enormi poteri di Manfredi
“Nessuno si è chiesto: attraverso quale iter è stato siglato quest’accordo? Chi ha redatto questo progetto faraonico? Chi conosce nel dettaglio l’impatto di questo evento sull’assetto urbanistico di Bagnoli e dell’intera città metropolitana? Che fine faranno i 120 ettari di parco pubblico sull’ex area ILVA e la spiaggia libera e pubblica di oltre due chilometri previsti dalla Variante del Piano Regolatore approvato nel 1998?” – Mare Libero Napoli si pone questi interrogativi, visto anche l’ampio margine di manovra in seno al sindaco Manfredi che in qualità di commissario straordinario può agire in deroga a ogni legge (tranne quella penale e in materia di criminalità organizzata). Un potere enorme che gli consente di operare con ben pochi vincoli.
Potrebbe non essere un caso che l’intesa sia stata trovata lavorando sotto traccia. Continua Mare Libero: “Siamo di fronte ad un accordo stipulato, con estrema riservatezza, dal Sindaco e dalla Meloni con il Team di New Zealand senza consultare nessuno, nemmeno il Consiglio e la giunta Comunale. Con la nomina a Commissario Straordinario per l’America’s Cup, Manfredi, già Commissario Straordinario per la bonifica di Bagnoli e sindaco di Napoli, in virtù dei poteri conferitigli (oggi dalla Meloni e ieri da Draghi) potrà effettuare modifiche al piano urbanistico e, quindi, al Piano Regolatore, senza vincoli di nessun genere e senza il consenso di nessun organo democratico”.
“Vorremmo ricordare che il progetto prevede che in due anni bisogna costruire sulla colmata i Campi Base e i Pit Stop per le regate oltre alla creazione di cantieri navali blindati per garantire la riservatezza delle soluzioni tecniche delle barche, hangar, parcheggi ed un porto turistico per yacht di lusso di oltre cento metri”.
Che tutto ciò rientri in un piano generale sulla funzione che dovrà avere Bagnoli, e di cui gli abitanti del quartiere, in primis, e la restante parte della cittadinanza non conoscono praticamente nulla? I napoletani dovranno rinunciare anche al sogno di tornare ad immergersi nelle acque di Bagnoli, di poter avere una spiaggia pubblica col mare balneabile? Chi ne deve beneficiare?