“Stanotte a Pompei”: torna su Rai 1 il programma di Alberto Angela


Dopo le continue scoperte della recente campagna di scavi archeologici, torna mercoledì 9 dicembre alle 21:25 il programma “Stanotte a Pompei” condotto da Alberto Angela. Protagonista del programma sarà uno dei posti più affascinanti del pianeta: Pompei, una città che ha ancora molto da offrire.

Ricca di cultura e di storia da raccontare con i suoi affreschi, un’iscrizione che permette di datare con sicurezza l’eruzione, del prezioso vasellame e così via. Il programma è diretto da Gabriele Cipollitti ed è una produzione realizzata dalla RAI in 4K HDR, con spettacolari riprese grazie ad elicotteri, droni ed effetti speciali.

Il programma racconterà la tragedia che ha distrutto la città, partendo dalla notte precedente all’eruzione. Sarà possibile rivivere quelle ore immedesimandosi anche negli abitanti di quel tempo. A raccontare la vicenda saranno una serie di “ospiti”, tra cui principalmente il testimone Plinio il giovane. Starà a lui racconterà della sua personale esperienza.

Inoltre, ad essere oggetto del programma sarà anche la città di Ercolano con le sue terme e gli scheletri dei fuggiaschi ancora ricchi di gioielli. Ad accompagnare Alberto Angela sarà Giancarlo Giannini, figura ormai costante nelle sue trasmissioni.

Il racconto partirà dalla cima del Vesuvio, che all’epoca non esisteva ancora, ma si è formato proprio a causa di quella esplosione del 79 dopo Cristo. I Pompeiani non erano infatti allarmati dai segnali dei giorni precedenti: la vita continuava nelle affollate strade.

A farci rivivere questi momenti è  l’attore Marco D’Amore, che racconterà gli sconcertanti intrecci tra affari, malaffare e politica che agitavano Pompei in quel periodo. Mentre con il tre volte premio Oscar Vittorio Storaro si entrerà nella Villa dei Misteri, per ammirare i colori nei quali vivevano immersi gli antichi romani.

riapertura pompei

Stanotte a Pompei – Cosa è successo quella notte

Sembrava tutto tranquillo. I Pompeiani erano occupati a riparare i danni della precedente scossa di terremoto quando all’improvviso il vulcano ha mostrato tutta la sua furia. Nel giro di poche ore tutta la costa è stata devastata. E’ possibile vedere alcune delle tante vittime fissate nei loro ultimi istanti grazie ai calchi, trovati tra le macerie e custoditi  al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

La riscoperta di Pompei è cominciata nel Settecento, e tra i primi visitatori Wolfgang Amadeus Mozart, una visita che ha lasciato il segno nella sua opera: ce ne daranno un saggio il violinista Uto Ughi e il soprano Maria Sardaryan. Dal Settecento in poi, grazie ai tanti lavori e alle tante ricerche, Pompei è diventata davvero “la più viva delle città morte”, e come tale sarà raccontata da Alberto Angela.

 


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